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Sacchi: "Berlusconi convocò tutta la squadra per spiegare la fiducia che aveva in me"

di Niccolò Crespi
per Milannews.it
Pietro Mazzara
Pietro Mazzara

Arrigo Sacchi, ex storico allenatore del Milan e della Nazionale Italiana è intervenuto così in occasione della Milano Football Week, talk show tenutosi in Piazza Gae Aulenti e organizzato da Gazzetta Dello Sport. Tanti temi affrontati dall'ex tecnico, che ha voluto dire la sua in merito all'importanza della gestione del gruppo e della squadra, di come il bene del club venga prima di tutto. 

 "Nel calcio italiano chi è che conta? Il club viene prima della squadra, che viene prima del singolo. Il calcio è un gioco di undici, non puoi averne uno-due che non partecipano. Perché se non partecipano non sono bravi. Servono giocatori affidabili, con loro non sbagli. Però devi avere l’appoggio del club. Penso alla Juve: se Giuntoli ha fatto la guerra ad Allegri (come ha detto Capello sempre sul palco, ndr), ha sbagliato. Si possono avere idee diverse, ma non uno che dice il contrario dell’altro. Io ero un signor nessuno, quando venne al Milan. Le mie squadre non sono mai partite forti, perché cercavo di fare cose che non conoscevano. Berlusconi fece un intervento di 27 secondi: mi chiese se avevo bisogno, dissi di sì, venne a Milanello e fece salire tutti, dicendo di avere fiducia totale in me. Sa quante partite abbiamo perso dopo? Zero. Ne abbiamo persa una a tavolino perché un mio omonimo buttò un petardo: siccome nelle commedie siamo forti, il portiere avversario si buttò a terra”.


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Sabato 22 Giugno 2024