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MN - Colasanto su Anselmino: "Se gioca alla Bombonera non può intimorirsi a San Siro"

di Gaetano Mocciaro
per Milannews.it
gaetano.mocciaro
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Nel corso dell'intervento a MilanNews, l'agente FIFA e grande esperto di calcio argentino, Filippo Colasanto, ha parlato di Aaron Anselmino, obiettivo del Milan:

Che giocatore è Aaron Anselmino?
"Per quelle latitudini è molto forte, un gigante. Destro naturale e giocatore che mi ha impressionato per una cosa: gioca palla con una tranquillità e una certezza della riuscita della giocata che lo fa sembrare un veterano. E farlo in un contesto come quello della Bombonera è una garanzia. Certo, portarlo in Italia significa farlo giocare in un contesto differente".

Per la giovane età che ha potrebbe essere pronto per un palcoscenico come quello italiano e, soprattutto, quello di San Siro?
"Va detto che è un giocatore del Boca Juniors, quindi abituato a giocare per un club di primissima fascia e peraltro in uno stadio come la Bombonera, dal quale gente come Romario è rimasta intimorita, tanto da definire quello stadio come il posto sulla terra più vicino all'inferno. Quando sei abituato a giocare in una situazione simile significa che se arrivi a San Siro non ti tremano le gambe".

Per il Boca il valore è altissimo: già 20 milioni di dollari, l'equivalente della sua clausola rescissoria
"Il Boca è una bottega cara, non c'è dubbio. Certamente se Anselmino giocasse in un altro club argentino, a parte il River, il prezzo sarebbe notevolmente più basso".


Non sempre i giovani argentini riescono a sfondare subito nel calcio italiano, soprattutto in una big. Il livello del calcio argentino è sceso rispetto al passato o c'è dell'altro?
"C'è un aspetto positivo e negativo dal calcio argentino. Quello negativo è che quando hanno un giovane forte lo buttano subito dentro. Lo fanno allo scopo di venderlo. Quindi i club incassano ma impoveriscono il livello del calcio argentino. E mandano via dei giocatori fortissimi ma mentalmente ancora non pronti. Per fare un esempio ricordo Ricordo Centurion che era un iradiddio al Racing e fu un flop spaventoso al Genoa".

La parte positiva?
"È che arrivano qua ragazzi già forgiati, perché il calcio argentino non è  tenero: palla o gamba, preferibilmente la palla. Ricordo che anni fa trattai con alcuni club italiani Angel Di Maria e dissi nel presentarlo: se domani sera c'è Milan-Inter o Lazio-Roma non gli fa né caldo né freddo giocare a San Siro o l'Olimpico, perché ha già vissuto l'ambiente del derby di Rosario".


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Sabato 27 Aprile 2024