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ESCLUSIVA MN - Letizia (Sportitalia): "Vi elenco i pro ed i contro di André. Emerson? A quelle cifre devi comprare una certezza"

di Lorenzo De Angelis
per Milannews.it
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Il Milan in questo calciomercato sta seguendo con particolare interesse due profili brasiliani con i quali andare a rinforzare la rosa di Paulo Fonseca: il terzino del Tottenham Emerson Royal ed il mediano del Fluminense André Trindade. Su questi calciatori ha parlato in eslcusiva ai microfoni di MilanNews.it il collega di Sportitalia Francesco Letizia, che ha detto la sua anche in merito al futuro del difensore argentino Marco Pellegrino e sulla Copa América, competizione nella quale sono impegnati gli Stati Uniti di Christian Pulisic e Yunus Musah. Queste le sue dichiarazioni. 

Il Milan è interessato André Trindade: che tipo di giocatore è il brasiliano?
"E' un ragazzo interessante, bisogna contestualizzare innanzitutto la squadra ed il sistema di gioco soprattutto in cui André è emerso, perché parliamo di una delle colonne del Fluminense di Diniz. Nonostante le recenti novità (dimissioni dell'allenatore, ndr) parliamo comunque di una squadra che ha fatto la storia del calcio sudamericano in questi ultimi mesi, vincendo la Copa Libertadores nel 2023 ma soprattutto vincendola con un'idea di gioco molto forte: il calcio relazionale". 

Dimmi di più
"Che significa il calcio relazionale? Un tipo di calcio in cui i giocatori creano relazione fra di loro, da contrapporsi al calcio posizionale che è quello che ultimamente va per la maggiore in Europa, da Guardiola in giù. Perché questa digressione tattica che sembra andare fuori tema? Perché comunque è importante contestualizzare il giocatore, in che tipo di sistema è cresciuto". 

Che caratteristiche ha André?
"Se ti devo porre dei pregi André è un giocatore che va a recuperare tantissimi palloni, ma soprattutto sa cosa farne quando li recupera, ed è per questo che ti parlavo di calcio relazionale. Perché comunque non è un giocatore che si sottrae alla giocata, tutt'altro. Calcio relazionale significa che tu cerchi di proporti, soprattutto anche creando diagonali, la famosa escaleta brasiliana, cerchi di proporti sempre libero per il passaggio. Questo significa che anche quando ha il pallone fra i piedi, André sa cosa farne. Ne recupera tanti ma sa partire le azioni in maniera convincente, sa spesso venire in mezzo ai centrali, e questo fa di lui non solo un mediano difensivo, ma anche buone attitudini da play-maker". 

Abbiamo parlato dei pregi: quali difetti ha?
"Se ti devo parlare di un difetto, anche se non si nota vedendola giocare, è un ragazzo che non arriva al metro e ottanta (176 cm). Rispetto ad altri profili di cui si parla in ottica Milan, soprattutto mi riferisco a Wieffer, parlano di un giocatore di un metro e novanta, lo stesso Fofana anche, che rispetto ad André ha un fisicità più spiccata. Wieffer è poi una colonna, un mastino". 

In conclusione...come valutazione il possibile affare André?
"Per farti un po' un quadro generale, io penso che André possa essere un giocatore valido, perché comunque è stato attenzionato da tanti club inglesi, in patria, già da un annetto e mezzo, dalla cavalcata in Copa della Fluminense, si parlava di un suo trasferimento in Premier League, e tanti ex calciatori di alto livello si sono esposti in suo favore dicendo che è un calciatore che può tranquillamente giocare al Manchester City o nel Liverpool, per citare due squadre forti. Quindi sicuramente al Milan verrebbe a dare eventualmente un contributo. E' un giocatore però che, da una parte ti dico che non arriva con le gambe che gli tremano, perché se giochi al Fluminense significa che spesso e volentieri giochi al Maracanà, e quindi non ti possono tremare le gambe. Dall'altra parte ti dico pure che un giocatore di 1.76, in Italia, in quel ruolo difensivo, ha bisogno di essere aiutato in un certo senso". 

Nel Milan di Fonseca quindi come lo vedi?
"Come alter ego di Bennacer. Non lo vedo come sostituzione del famoso mediano che serve al Milan. Quindi ti dico che Wieffer è un giocatori con maggiori competenze. Cioè ha quel tocco di fisicità che secondo a questo Milan serve, perché c'è già Reijnders, bisogna avere il terzo centrocampista, chi pensi di schierare. Io André lo vedrei eventualmente più come il terzo centrocampista, come mezz'ala difensiva, più che davanti la difesa. Però ecco il fatto che il Milan si interessi ad un profilo del genere è positivo, perché è un giocatore di livello, è un giocatore che avrà nuovamente la possibilità nel gruppo della Nazionale brasiliana, ed è un giocatore che farà carriera, al Milan o altrove. Quindi, diciamo che se tu puoi prendere un giocatore del genere fai bene a prenderlo, perché il valore assoluto c'è, poi dopo una sistemazione la trovi, quindi quando tu dici "E' il mediano ideale?", si, potrebbe essere. Come caratteristiche difensive darà una mano enorme, poi però devi trovare una la giusta quadratura e la chimica di squadra. Se tu ragioni in un undici titolare io non ti metto la mano sul fuoco di mettertelo dal primo giorno in un sistema del genere. Se invece tu ragioni in un pacchetto di centrocampista in cui volta per volta scelto la miglior coppia, il miglior tris, a seconda di come giochi, secondo me è un giocatore molto interessante, che se puoi prenderlo anche a cifre interessanti hai il dovere di prendere". 

Su Emerson Royal invece, ci punteresti?
"No, per due motivi, forse tre. Il primo motivo è strettamente legato all'equilibrio della squadra. Se tu hai Theo sulla sinistra, è vero che Fonseca è un allenatore che cerca sempre di ampliare il gioco sui terzini, però tu da qualche parte devi cercare di coprirti, ed avere due terzini che spingono è un rischio, secondo me. E' vero che il tipo di profilo che vai a cercare se non è Emerson Royal sarà qualcosa del genere, anche lo stesso Tiago Santos, però è anche vero che il brasiliano lo vedo un quinto perfetto. Nell'Inter di Inzaghi, ad esempio, sarebbe il giocatore perfetto". 

Cosa altro c'è che non ti convince di lui?
"Secondo discorso: da un punto di vista atletico è un giocatore che mi piace, da un punto di vista tecnico non ti fa fare un salto di qualità. Io penso che il Milan abbia bisogno di un giocatore di piede. Quando parlo di giocatore di piede ti voglio sottolineare la differenza degli ultimi mesi fra quando giocava Calabria e quando giocava Florenzi. Quando giocava il romano, con tutti i suoi limiti fisici, avevi una facilità di cross, sovrapposizione e giocata che Calabria non ti dava. Quindi io cercherei un giocatore con un bagaglio tecnico anche da mettere al servizio, ed obiettivamente Emerson Royal non ha questo tipo caratteristiche in maniera spiccata". 

Per Emerson gli Spurs vogliono 20 milioni di euro: sono troppi?
"A quelle cifre devi comprare una certezza, cosa che il Milan ha già dimostrato di saper fare con Loftus-Cheek o Pulisic in altri ruolo. A 20 milioni Emerson Royal non è un giocatore certezza secondo me. A me un giocatore che piace ma non è una certezza, che sta crescendo bene è il terzino destro del Salisburgo Dedic. Lui secondo me è un ragazzo che ha margini, può crescere ancora bene, ha esperienza europea, ed è pronto al salto. Devi trovare un profilo di quel genere, un po' come quando l'Inter prese Dumfries. Ma devi essere anche un minimo disposto a sbagliare". 

Su Calabria
"Per quanto penso che Calabria nell'undici titolare sia già da un paio di stagioni l'anello debole, non lo butterei via, nel senso che il fatto di avere comunque Calabria che nel sistema giusto ti da la possibilità di almeno prendere 6, ti da anche la possibilità di rischiare con un giocatore stile Dedic, dove eventualmente anche qualora avesse bisogno di un periodo di ambientamento, hai anche la possibilità di schierare Calabria". 

Per Pellegrino si parla di un ritorno in Argentina: potrebbe essere questa la soluzione ideale per lui?
"Deve esserlo. La Salernitana non era il contesto giusto per Pellergino. Tornare in Argentina ti aiuta, ma devi tornare in una squadra che ti dia la certezza del posto. Ecco perché forse il River lo scarterei, perché comunque è una squadra che deve valorizzare anche i suoi. O fai un accordo in cui tu tuteli le presenze del ragazzo, o altrimenti devi assicurarti assolutamente che questo ragazzo venga fatto crescere e giocare. Perché mandarlo lì e fargli fare 10 partite non serve a nulla. Deve giocarne 25/30, deve anche sbagliare, perché sbagliare aiuta a crescere, ma devi giocare dal primo minuto, sempre. Quindi fra le prime due preferirei l'Independiente".

Ma non è meglio un prestito in Europa in un campionato minore piuttosto che in Argentina?
"Ovunque tu lo mandi l'importante è che giochi. Paradossalmente guarda me lo tengo anche per l'U23. Piuttosto che mandarlo in una squadra che solamente perché in prestito, perché stati vedendo in questi ultimi anni come funziona il prestito. Il prestito funziona solo ed unicamente se concedo il diritto di riscatto, la futura rivendita, affari di questo tipo. Il prestito secco, come una volta, o hai gli amici, o difficilmente trovi una squadra che in prestito secco te lo fa giocare. Basti vedere Luka Romero all'Almeria. Quindi il rischio di fargli perdere un altro anno, mandandolo...se tu mi dici, il Feyenoord di turno, magari, te lo prende e te lo fa giocare, piuttosto che una squadra in Germania, in Spagna, sono d'accordo che la soluzione europea può essere più opportuna di quella argentina. Ma se in Europa non ha la credibilità sufficiente per giocare, mentre in Argentina, comunque, essendo un prodotto loro e viene più apprezzato e viene fatto giocare dal primo minuto, lo preferisco mandare lì". 

Capitolo Copa América: possono essere gli States un outsider?
"Io penso che gli USA sia una squadra che abbia tutto per arrivare fino in fondo. Per come è fatto il tabellone della Copa América, l'Argentina diventa un problema eventualmente solo in finale, perché gli States sono in parte bassa. E allora in questa Copa América mentre l'Argentina ha la strada spianata verso la finale, nella parte bassa del tabellone ci sono quattro realtà che si daranno battaglia fino alla fine: USA, Brasile, Uruguay e Colombia. Gli Stati Uniti, secondo me, di queste quattro, è la squadra più attrezzata per arrivare fino in fondo, vuoi perché giocano in casa, vuoi perché hanno giocatori europei di spessore, e Pulisic è quello di più spessore in assoluto. Dal punto di vista di condizione atletica li ho visti molto bene. E' chiaro che alla prima partita l'avversario era quello che era (Bolivia ndr), e dopo aver perso contro Panamna nella terza partita contro l'Uruguay si giocheranno tutto. Il vero battesimo di fuoco sarà ai quarti, dove tu prenderai la prima o la seconda, a seconda di come arrivi, del girone di Brasile, Colombia e Paraguay. Da lì in poi ogni battaglia è quella giusta. Io penso per che gli Stati Uniti sono una squadra attrezzati per arrivare fino in fondo e fare la storia". 


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Lunedì 1 Luglio 2024