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Sesena: "Lazio, credi nello Scudetto. Vi racconto Faraoni e i miei ragazzi"

di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Roberto Sesena, in passato allenatore delle giovanili della Lazio di lungo corso, come tanti appassionati di calcio qui in Italia stava aspettando trepidante la ripresa del campionato. Ovviamente, visto i suoi trascorsi, impossibile non abbia un occhio di riguardo per la formazione capitolina. Il tecnico comunque non ha ancora smesso di allenare, visto che in questa stagione ha guidato la formazione dell’Almas Roma, squadra inserita nel campionato di Promozione laziale.

Mister, il campionato è ripartito. La prima partita per la Lazio è stata infelice, con una sconfitta contro l’Atalanta. Un passo falso che può minare le chance di Scudetto dei biancocelesti?
“No, non direi. Ci sono ancora undici partite da giocare, quindi se da un lato è chiaro che andare a -4 vuol dire perdere terreno dall’altra parte è una sconfitta che ci sta, perché in Italia non ci sono squadre come l’Atalanta. Ci sta anche perché i nerazzurri avevano giocato una partita in più, mettendoci il solito ritmo capace di mettere in difficoltà chiunque. La Lazio invece è stata ottima per mezz'ora ma si è visto poi che non ha ancora il ritmo partita. È mancata fisicamente e questo, unito a qualche prestazione individuale non all’altezza e ad alcune assenze, ha avuto un peso nella sconfitta. Sarebbe stato bello che fosse ripartita da dove aveva lasciato, ma con quattro mesi di pausa ci si poteva aspettare un calo simile. Senza poi contare che dall’altra parte c’era l’Atalanta, secondo me la squadra che gioca il miglior calcio in Italia. Comunque nulla è perduto: ci sono ancora 33 punti e la Juve onestamente non mi ha impressionato in queste prime partite: ha un gioco molto arioso, ma senza le invenzioni dei singoli fatica poi a trovare la porta. Inutile girarci attorno, questa per la Lazio è un’occasione più unica che rara: la squadra dovrà cercare di dare il massimo perché è difficile che si ripresenti una situazione del genere in tempi brevi. Inzaghi lo conosco bene e sicuramente starà facendo di tutto per rialzare il morale della squadra. È un ragazzo vincente che sicuramente vorrà rendere speciale questi mesi di stagione".

Sei stato a lungo nel settore giovanile biancoceleste e hai avuto la possibilità di allenare, tra gli altri, anche Faraoni, del quale si sta parlando molto in chiave di mercato.
“Lui è uno dei miei ragazzi. È maturato tardi e ha avuto modo di mettere in mostra le proprie qualità solo da qualche anno a questa parte. Direi che la sua carriera è svoltata a Crotone, capace di giocare come quarto o quinto di destra sia in difesa che a centrocampo, diventando secondo me uno dei migliori italiani nel ruolo. Credo abbia pochi eguali tra i connazionali".

Altri ragazzi di cui vai molto fiero che stanno facendo bene?
“Oddio, la lista è lunga e ce ne sono tanti. Diciamo che faccio un nome e dico Cinelli, che con me era stato capitano e che ha appena ottenuto la promozione col Vicenza. Un ragazzo d’oro per il quale sono veramente felice".

Venendo al ritorno in campo in generale invece che ne pensi?
“Penso che finalmente torniamo a respirare un po' di pallone. Per chi come me ha sempre vissuto di calcio è dura. Purtroppo non sarà semplice capire se potremo ripartire a tutti i livelli, perché non riesco proprio ad immaginare come nei dilettanti si possano fare tutti i controlli. Non vorrei si arrivasse a dover paragonare il calcio ad un Subbuteo, spolpandolo della sua essenza. Serve vederci più chiaro da un punto di vista globale: un conto sono i professionisti, ma mi sto immaginando scuole calcio, settori giovanili. Speriamo si riesca a ripartire a tutti i livelli".

Vedi quindi un futuro difficile per i campionati dilettantistici?
“Beh certo, si dice che circa un terzo delle squadre non sarà in grado di far ripartire l’attività. D’altronde le nostre società sono gestite da aziende familiari, ristoranti, negozi e se non riescono ad aprire per lavorare o non riescono a pagare i loro dipendenti escludo abbiano la possibilità di mettere liquidità in una squadra di calcio. Se esistesse la possibilità di avere un aiuto da parte dello Stato per far ripartire magari aiuterebbe molte società a sopravvivere, ma siccome non si tratta solo di calcio ma anche di tutti gli altri sport minori mi sembra difficile immaginare un intervento che possa accontentare tutti".

Se sarà possibile resterai all’Almas Roma nella prossima stagione?
“Lo sponsor ha detto subito che devono valutare se, dopo aver pagato la cassa integrazione ai dipendenti, ci saranno i presupposti per rifinanziare la squadra di calcio. È una coda lunga, a cascata e ci sono ripercussioni su tutti gli sport. Spero che le cose tornino in fretta alla normalità, ma il percorso è lungo".

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Giovedì 2 Maggio 2024
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