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Sarà la Juve di Thiago Motta o di Giuntoli? La Juve è della Juve

di Antonio Paolino
per Bianconeranews.it
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Azzerata del tutto la vecchia gestione tecnica e societaria legata al nome di Andrea Agnelli, senza per questo volerla necessariamente ricondurre ad una guerra interna, la Juve comincia a prendere sempre più (un'altra) forma. Una forma meno conservativa a cominciare dal nome dell'allenatore, finalmente ufficiale, e del tutto slegato da qualsivoglia ricordo storico bianconero, salvo qualche inevitabile battibecco nei consueti incroci in campo tra Juve e Inter. Nulla a che vedere con gli intollerabili atteggiamenti da vittime di gente come Materazzi o Zanetti, ma qualcosa di più terra a terra tipico di chi difende il proprio essere “avversario” senza mostrare inferiorità. La stragrande maggioranza di noi non si può esprimere diversamente su Thiago Motta pur conservando, mi dicono i più integralisti, un leggero fastidio nel ricordare i suoi trascorsi con quella maglia lì e adesso con quella smacchiata dai residui dei pianti facili.

Allenatori - Andiamo a rivedere i nomi degli allenatori che si sono succeduti dal 2006 ad oggi e ci accorgeremo di quanto sia cambiata la musica. Deschamps e Ferrara conoscevano da dentro la Juve per averci giocato negli anni d'oro. Ranieri, Del Neri, Zaccheroni, le note fuori dal coro, ma con un forte senso di riconoscenza per il progetto a loro conferito in un momento particolare della storia del club. Fino ad arrivare agli anni di Conte - in simbiosi con l'ambiente bianconero – poi a quelli di Allegri, la prima volta con una scelta ponderata e poi da ultima spiaggia – ficcandoci in mezzo l'improponibile Sarri e l'inesperto Pirlo. Tolti i clamorosi errori, nessuno come Motta rappresenta un taglio netto con il passato. Per storia e esperienza prima ancora che per tradizione e capacità nel saper trasmettere la propria proposta di gioco. Il calcio è cambiato e la Juve ha sempre mostrato netto ritardo nell'adeguarsi in fretta. Forse adesso lo abbiamo capito e dovremo mostrare tutta la nostra pazienza nell'aspettare che i risultati arrivino assieme ai successi. I rischi non sono stati azzerati, come neppure le ambizioni e per qualcuno anche i prossimi da additare come colpevoli. Ognuno risponda a questa domanda: la Juve che sta nascendo è di Giuntoli o di Motta? L'escluso sarà quello che condanneremo appena le cose non gireranno per il verso giusto. A me invece hanno sempre spiegato che si deve remare tutti dalla stessa parte e che la Juve è padrona di se stessa e non solo di Giuntoli, Motta, Scanavino o Calvo. La Juve non è neppure di Elkann, la Juve è della Juve e dei suoi tifosi. E in società lo stanno cominciando a capire. 


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Mercoledì 26 Giugno 2024