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Perché lo United ha lasciato Sanchez all'Inter a zero? Risparmio stimato in circa 60 milioni

di Simone Bernabei
Daniele Buffa/Image Sport
Daniele Buffa/Image Sport
L'ufficialità di Alexis Sanchez ha certificato il secondo acquisto dell'Inter in vista del prossimo anno. Acquisto fra virgolette, visto che ufficialmente il cileno è tornato in nerazzurro a zero, dopo essersi liberato dal Manchester United. Un'operazione che lo stesso Antonio Conte ha elogiato pubblicamente visti i termini finali e che in Inghilterra non tutti hanno preso per il verso giusto.

Perché lo United ha lasciato partire Sanchez a zero - Era il 22 gennaio del 2018 quando i Red Devils annunciavano il suo acquisto dall'Arsenal sulle note di "Glory Glory Man United". Il tecnico José Mourinho si era speso in prima persona per il suo acquisto e il club di Old Trafford vinse un lunghissimo testa a testa con i cugini del City di Pep Guardiola. Lo Special One, tanto voleva Sanchez nella sua squadra, arrivò addirittura ad offrirgli lo stipendio più alto della rosa, pur di sbaragliare la concorrenze. Sanchez ovviamente disse di sì, andando a firmare un contratto che al netto sfiorava i 20 milioni di euro a stagione, bonus compresi. E proprio dietro a questa spaventosa cifra ci sono i motivi che ricercavamo sopra: lo United, pur di rinunciare all'ingaggio del Nino Maravilla, è dovuto scendere a compromessi. Sanchez voleva solo l'Inter e lo ha fatto capire ai vertici inglesi, che a quel punto hanno dovuto adattarsi per non rischiare di tenersi in casa un giocatore fuori dal progetto tecnico ma che al lordo sarebbe costato oltre 30 milioni a stagione (fino al 2022). In totale, quindi, fra i 60 ed i 70 milioni in due anni. Ecco svelato il motivo della sua partenza a zero: Sanchez voleva solo l'Inter e l'Inter voleva Sanchez, ma alle proprie condizioni. E il Manchester United, dopo l'iniziale richiesta di 15-20 milioni, ha dovuto cedere alle volontà nerazzurre.
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Venerdì 26 Aprile 2024