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Guarin: "Derby all'Inter. Io alla Juve? Dissi al club che non ci sarei mai andato"

di Daniele Najjar
per Linterista.it
Daniele Buffa/Image Sport
Daniele Buffa/Image Sport

L'ex centrocampista dell'Inter, Fredy Guarin, ha rilasciato una intervista a La Gazzetta dello Sport in vista del derby di questa sera, una sfida che lo ha visto protagonista con un gol decisivo nel 2015: "Ricordo il boato di San Siro. Io, un ragazzo colombiano cresciuto coi nerazzurri nel cuore, che fulmino Diego Lopez e regalo tre punti alla mia squadra. Quei colori sono stati la mia vita, ne sono ancora innamorato".

Javier Zanetti le è stato vicino: cosa rappresenta?

"Un esempio. Il bello è che tutt’oggi, a distanza di un decennio, mantiene sempre quel maledetto ciuffo di lato, mai scomposto. Sono sicuro che quando avrà cent’anni sarà uguale. Fu il primo ad accogliermi quando arrivai in Italia".

Come fu l’impatto?

"Ricordo la neve e una temperatura sottozero di 10 gradi. Il cruscotto della macchina segnava la cifra e rimasi basito. Io arrivo da Oporto, quindi immaginerà… grandi spiagge, sole, un vento leggero. Quando sbarcai in Italia andai a fare le visite mediche a Como e le montagne avevano le cime innevate. ‘Ma dove diamine sono capitato…’, pensai".

C’è il derby. Lo descriva in un parola.

"Cuore. Inter-Milan ferma l’Italia. Ho ancora diversi amici nerazzurri e rossoneri. Milano mi è rimasta nel cuore".

Mazzarri.

"Un insegnante. Uno dei migliori mai avuti. Con lui maturavi molto e lo facevi attraverso un dialogo costante. È uno di quelli che ti dà uno schiaffo, in senso metaforico, ma ti fa capire come mai te l’ha dato. Litigammo un paio di volte in modo serio. La più importante in occasione dello scambio mancato con Vucinic nel 2014…".

Ci racconti come andò?

"Mazzarri voleva Vucinic, ma io spinsi fino alla fine per restare. A quei tempi mi davano del traditore, ma io non volevo lasciare l’Inter. Non fu un bel momento, ma fa parte della vita. Alla fine, comunque, rimasi all’Inter e ne fui davvero felice. Non sarei mai andato alla Juventus".

I bianconeri la cercarono già nel 2012, vero?

"Sì, quando ero al Porto avevano quasi chiuso l’affare, ma io scelsi l’Inter. E non mi sono mai pentito. Il giorno in cui lo scambio saltò parlai faccia a faccia con i dirigenti e gli spiegai mia volontà".

Insomma, come finisce il derby?

"Vincerà l’Inter, è ovvio. La seguo sempre e tifo per il ventunesimo scudetto. È la squadra più forte d’Italia. Vorrei tornare a San Siro e salutare i tifosi. Mi mancano, e spero sia lo stesso anche per loro".


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Domenica 22 Settembre 2024