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Zenga esalta Sommer: "Ha costanza di rendimento ed è all'apice della sua carriera"

di Adele Nuara
per Linterista.it
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Cinquantotto partite in Nazionale e la parata più bella di tutta la carriera azzurra di Walter Zenga fu proprio contro la Svizzera: "Svizzera-Italia, ottobre 1987 - racconta Walter a La Gazzetta dello Sport -: la punizione arriva dalla mia sinistra, Hermann colpisce di testa e la mette sul palo lungo, io sono da una frazione di secondo con i piedi fermi a terra dopo aver fatto un passo verso l’altro palo, dunque posso spingere al massimo dell’esplosività. Altrimenti, non ci sarei mai arrivato".

Domani Yann Sommer e compagni, alle 18, sfideranno l'Italia di Gigio Donnarumma.
"Sommer è il solito: non ti ruba l’occhio, ma è essenziale, c’è sempre. Il suo essere meno strutturato di Donnarumma non lo limita, anzi gli fa fare meglio alcune cose. Poi, certo, affronti Gigio e ti dici: “Perché la porta si è ristretta?”. Ma Sommer alla sua età è arrivato all’apice: difficile che migliori, però ha la qualità che piace a tutti gli allenatori, ovvero la costanza di rendimento".

Ma possiamo dire che Donnarumma è un po’ over-criticato e Sommer sottostimato?
"Donnarumma è da tempo più esposto ai giudizi per gli eventi della sua carriera: ragazzo prodigio nel Milan, giovanissimo in Nazionale, via dall’Italia a parametro zero, il Psg... Quella di Sommer è stata più “tranquilla”, diciamo più lineare".

Differenza di stile fra i due?
"Se mi trova fra tutti quelli dell’Europeo due portieri uguali per stile, le pago una cena. Dipende troppo dalle caratteristiche fisiche, anzitutto, e le faccio un esempio: io e Pagliuca abbiamo due centimetri di differenza, ma lui ha il baricentro più basso del mio, dunque era molto più esplosivo".

Ipotesi: sabato si va ai rigori. I precedenti dicono Donnarumma.
"Anche Sommer non è male, ma meglio così: può essere un vantaggio, e non indifferente, a livello di condizione psicologica. Chi tirerà per la Svizzera avrà un pensiero in più: “Devo essere perfetto: adesso come lo tiro?”".

Per chiudere: come ha visto la Svizzera?
"Rognosa, anzi noiosa, non perché gioca male, ma perché ti fa giocare male. Un po’ come l’Austria: magari non ti attizza la fantasia, ma ti fa fare brutta figura. E ha anche giocatori cresciuti tanto, basta guardare l’evoluzione in Italia di Freuler, Aebischer, Ndoye, lo stesso Sommer che arriva da uno scudetto con l’Inter. Fattore da non sottovalutare, ma non credo che l’Italia lo farà".


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Domenica 30 Giugno 2024