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La mental-coach di Donnarumma: "A volte si innervosiva, ecco come è cresciuto"

di Daniele Najjar
per Linterista.it
www.imagephotoagency.it
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Nel corso dell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, Nicoletta Romanazzi, mental coach che lavora anche con il portiere della Nazionale italiana e del Paris Saint Germain, Gianluigi Donnarumma ha parlato del suo ruolo e di come stia prendendo piede nel calcio: "Piano piano si comincia a sdoganare il nostro ruolo, anche se ci sono allenatori che ancora hanno pregiudizi e i ragazzi hanno paura che si scopra: non vogliono far credere di avere dei problemi. Ma è impensabile allenare solo il corpo, perché reagisce alla mente".

Un esempio?

"Se la mente è bloccata o in uno stato d’ansia, il corpo si irrigidisce. Succedeva a Marcell quando andava in gara: le gambe gli diventavano dure e non riusciva a correre".

Succedeva anche a Gigio?

"Sì certo, lui è un ragazzo sensibile, buono, emotivo. E quindi delle volte si faceva prendere dal nervosismo, ma questo lavoro lo ha aiutato a riconosce sé stesso, i suoi punti di forza, a imparare a entrare nello stato di massima concentrazione, quello in cui escludi tutto l’esterno. E anche a riconoscere tutte le sue emozioni, senza avere più paura della paura".

Lui ha parlato di piedi ben piantati per terra.

"Il concetto è quello di essere radicati nel momento presente. Immaginiamo le radici che scendono dai piedi e affondano nella terra, perché ti danno la centratura, senti la forza della terra stessa. Le visualizzazioni sono potentissime: tutti hanno bisogno di essere radicati".


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Sabato 28 Settembre 2024