Menù Notizie

Marotta non cambia idea: "Serie A da ridurre a 18 squadre, Barella ha giocato 52 partite..."

di Marco Corradi
per Linterista.it
www.imagephotoagency.it
www.imagephotoagency.it

Il presidente e amministratore delegato dell'Inter Giuseppe Marotta interviene ai microfoni di Radio Anch'io Lo Sport, su Radio1, e subito commenta le polemiche riguardo al Mondiale per Club. Di seguito le sue parole: "Non abbiamo informazioni molto concrete, però viene accolto con grande orgoglio da noi perché è una vetrina importante di livello mondiale. Rappresenta però a mio giudizio un ulteriore sovraffollamento del calendario, che è un problema già da diverse stagioni. L’anno prossimo ci saranno anche più gare di coppa internazionale con la nuova Champions. Per vincere la coppa, c’è la possibilità di giocare 13 o 15 partite. Il mondiale a 32 squadre rappresenta un ulteriore motivo di valutazione. Il calendario si comprime sempre di più. Andrebbe rivisto alla luce di tutte le competizioni. A mio giudizio, la Serie A andrebbe ridotta a 18 squadre".

Marotta ha poi proseguito. "Troppe partite e troppi impegni? Da una parte rappresenta una vetrina e un orgoglio per un club come il nostro, dall’altra si deve anche tutelare il lavoro dei nostri ragazzi. I carichi di lavoro attuali non sono più sostenibili e il rischio di infortuni è altissimo. Questo rischia di pregiudicare anche lo spettacolo. Oltre al fatto che così il calcio potrebbe perdere di spettacolarità. Nella stagione 2022-23, quando siamo arrivati in finale di Coppa Italia e Champions, Barella ha giocato 52 partite tra agosto 2022 e giugno 2023. Il rischio infortuni è veramente notevole”. 

Si passa poi a parlare della Nazionale e della presenza del dirigente a Dortmund per Italia-Albania: "Sono andato da tifoso, da dirigente del calcio italiano e sono rimasto piacevolmente impressionato dall’entusiasmo che hanno questi ragazzi e l’allenatore. Sono molto ottimista per il futuro. Credo che abbiamo un’età media giusta. Come ha detto Buffon, questa squadra ci darà grandi soddisfazioni tra qualche anno, quando tutti raggiungeranno il top della carriera. Credo che il gioco espresso sia buono, anche grazie all’ottimo lavoro di Spalletti, che fa divertire e gioca un calcio organizzato e molto bello da vedersi. L’aspetto motivazionale e di esperienza servono. Secondo me si stanno tracciando le basi per creare un gruppo che potrà darci tante soddisfazioni".

Uno dei protagonisti della Nazionale è Davide Frattesi: "È un altro elemento molto valido. È un giocatore molto moderno. Fa della sua forza agonistica il suo fiore all’occhiello ma poi sa adattarsi bene anche tatticamente. È un giocatore eclettico e moderno, questa è l’evoluzione del calcio e noi dirigenti dobbiamo trovare giocatori con queste caratteristiche. Lautaro? Virtualmente ha già firmato, siccome è impegnato con la sua nazionale dovremo aspettare qualche giorno per la firma ma consideriamo già effettuato il suo rinnovo"". 

Si pasa poi alle proprietà straniere nel calcio italiano: "Lo sport rappresenta un grande patrimonio della nostra Italia, insieme al turismo. E quindi vanno tutelati. Noi non siamo più l’El Dorado del calcio come negli anni ’90, ora siamo un calcio di transizione. I calciatori che arrivano poi vengono attratti da altre offerte e per noi è difficile trattenerli. La nostra capacità deve essere riuscire a sostituirli in maniera adeguata senza spendere tanto. Le proprietà americane? Delle 20 squadre di Serie A, 10 sono straniere. Il nostro modello degli anni ’60-’70 non c’è più e bisogna prenderne atto. Ma menomale che arrivano investitori stranieri, che permettono al nostro calcio di non perdere in competitività. Questi investitori, come Oaktree, manifestano la volontà di mantenere stabilità, trasparenza e rigidità finanziaria, mi sembra giusto. Quindi no alle spese folli”.

Spese folli che spesso riguardano anche le commissioni agli agenti. "Assolutamente sì, nella scorsa stagione abbiamo speso un miliardo di commissioni, sono soldi che finiscono fuori dal sistema - continua Marotta - Capisco e rispetto la professione, ma spesso si assiste a situazioni non eccessivamente chiare e vanno quindi regolamentate, per quanto questi professionisti facciano ormai parte del movimento".


Altre notizie Inter
Mercoledì 26 Giugno 2024