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Garlando è sicuro: "Buon calcio e Barella, con la Spagna ce la giochiamo"

di Marco Corradi
per Linterista.it
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Nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando riassume Italia-Albania e si porta avanti, presentando la sfida alla Spagna: "Rispetto a Mancini, Spalletti ha alzato di una tacca l’offensiva con Calafiori e Bastoni che costruiscono più di Bonucci e Chiellini. Se l’Italia ha reagito con tanta freddezza allo svantaggio, è proprio perché sapeva cosa fare, aveva la forza di un’idea. Nella sua storia l’uomo ha sempre temuto il buio e l’ignoto. Non è un caso che Chiesa, al debutto, abbia ritirato subito il premio Uefa di migliore in campo: Spalletti gli ha acceso una luce tattica che alla Juve non aveva. Nella contabilità attiva di Dortmund, oltre al gioco e Chiesa, anche il vero migliore in campo, un mostruoso Barella, un Matthaus 2.0, per potenza, raggio d’azione, pulifunzionalità e qualità di giocate. Poi Donnarumma alla Buffon.

Bella anche l’intraprendenza offensiva di Bastoni e Calafiori: coppia storica, la prima senza un vero marcatore centrale. Infatti hanno tradito imbarazzi in fase passiva. L’errore del bolognese nel finale stava per causare il 2-2. La coppia andrà rivista contro attaccanti di altro spessore. Morata, per esempio. Nella contabilità passiva va inserito soprattutto il calo nella ripresa: il pressing ha perso ferocia, l’offensiva continuità e intensità. La porta albanese è sparita dal mirino. Spalletti ha sbraitato a lungo per impedire alla squadra di accontentarsi di una comoda speculazione. In generale, meno passaggini e più verticalità, più coraggio nell’uno contro uno. Bene Scamacca nel lavoro di sponda, meno nella ricerca della profondità per farsi trovare oltre la linea.

Bar Sport spaccati in due. Da una parte la mistica nazionale: «Lasciamo che gli spagnoli facciano gli spagnoli. Noi siamo italiani». Sugli scudi la vittoria di Conte a Euro ’16 con la BBC, terzini a tutta fascia e Giaccherini-De Rossi-Parolo a far legna. Alla berlina Ventura che, un anno dopo, non vide coccdorilli al Bernabeu e fu travolto (3-0) con il suo insano 4-2-4. Dall’altra parte, chi crede che possiamo giocarcela come il Mancio tre anni fa, guardandoli negli occhi. In realtà, non c’è scelta. Spalletti punta giustamente sul gioco e non può stracciare l’Editto di Dortmund. Al massimo, può apportare qualche accorgimento: un marcatore vero (Mancini o Buongiorno)? Un mediano più pesante (Cristante)? Magari potrebbe anticipare i cambi (i primi di Dortmund al 77’) per mantenere ritmo e pressione alti e curare più le preventive, perché quando Fabian imbuca fa male. Ma poi giochiamo la palla, anche se non siamo spagnoli. Siamo italiani: ci piace il bello e da sempre lo regaliamo al mondo".


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Mercoledì 26 Giugno 2024