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Fra Dortmund e Kiev c'è Villa Bellini. Conte rivoluziona pensieri e parole nell'arco di un anno

di Simone Bernabei
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nel calcio e nelle analisi dei momenti delle squadre il timing è importante. Lo è in generale e per tutte le società, figuriamoci se si parla di Inter. Una premessa utile per spiegare il flashback. 5 novembre 2019, un anno fa. Non c'era la pandemia e il mondo stava certamente meglio di oggi. L'Inter era di scena a Dortmund, il Muro Giallo aveva spinto Sancho e compagni ad una rimonta ai limiti dell'incredibile e Antonio Conte lanciava missili e bordate dal ventre del Signal Iduna Park. "Mi sono fidato di alcune situazioni e non avrei dovuto". "Mi riferisco ai limiti della rosa". "Dovremmo essere nelle condizioni di fare delle rotazioni per poter gestire meglio questi blocchi di partite". "Una ferita che io faccio fatica a metabolizzare. Mi auguro che come la sento io la sentano tutti". Quello che vi abbiamo riproposto è un Ctrl+C/Ctrl+V di quelle che furono le dichiarazioni dell'epoca del tecnico nerazzurro. L'Inter era reduce dalla rimonta subita da 2-0 a 3-2 contro i gialloneri, la giornata di Champions era la numero 4 ma come detto temporalmente il paragone regge tutto. In quel momento le ire di Conte erano rivolte principalmente verso una parte della dirigenza e le carenze a suo dire strutturali della rosa. Poi tutti ricordiamo com'è andata quell'edizione della Champions e più in generale la stagione dell'Inter.

Oggi toni e concetti diversi - Oggi, a poche ore dalla seconda gara del girone di Champions che ha comunque portato un risultato negativo visto lo sviluppo dei 90', Conte ha scelto di percorrere un'altra strada. Verbalmente, concettualmente e mediaticamente. Il ritornello da inizio anno è chiaro e ieri nel post Shakhtar è stato ribadito. "La strada è giusta nonostante i risultati", spiega Conte prima di elogiare il percorso di crescita in fatto di mentalità e approccio alla gara dei suoi. Un cambiamento che per larghi tratti sembra esser frutto di un mercato scintillante, che ha portato in rosa gente di esperienza come Kolarov e Vidal, di qualità come Hakimi, di sostegno come Perisic, Nainggolan e Darmian. Una rosa che da qualunque lato la si guardi ha classe, personalità e profondità, ovvero quel che serve per affrontare al meglio periodi densi di trasferte e partite ma pure di imprevisti virali. Per questo Conte è soddisfatto. Non diciamo contento, ma certamente più sereno rispetto a quello che si presentò nella sala stampa di Dortmund. Un cambiamento dinamico, passibile di ulteriori aggiornamenti ma comunque già bello marcato. E forse col senno di poi tutto può essere riconducibile proprio a quell'incontro di fine stagione a Somma Lombarda. Lì lo stato maggiore nerazzurro si è confrontato e chiarito per evitare fraintendimenti e recriminazioni future. Il mercato delle scorse settimane fu deciso in quelle sfarzose stanze, ovviamente con l'avallo di Conte. Ed in attesa di migliori risultati di campo, quelli mediatici sono già piuttosto evidenti.

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Sabato 18 Maggio 2024
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