Tutto attorno a Vlahovic, Allegri: "Credo nell'intelligenza di Firenze". Ma il serbo può riposare
“Dusan Vlahovic sarà sempre riconoscente a Firenze, ma devo ancora decidere se farlo giocare”. Parola di Massimiliano Allegri, che tra poche ore sfiderà la Fiorentina nella semifinale di andata di Coppa Italia. Una gara che, come testimoniato dalla conferenza tenuta alla vigilia dall’allenatore della Juventus, ha un filo conduttore principale: il centravanti serbo. L’accoglienza che i suoi ex tifosi gli riserveranno: “Credo nell'intelligenza e nella cultura dei tifosi fiorentini, domani dovrà essere una bella partita di calcio, una serata di sport”, assicura Allegri. L’importanza che ha per la squadra bianconera sin dal suo arrivo: “Sia Kean che Morata si sposano meglio con Vlahovic, ma non può giocarle tutte”. E la possibilità di tenerlo in panchina per tutelarlo: “È normale che sia emozionato, è un ragazzo di 22 anni che torna nell’ambiente dove è cresciuto e che gli ha dato la possibilità di andare alla Juventus”.
Non di solo Vlahovic si vive. Perché i temi, in casa Juve, sono vari. A partire dal centrocampo in piena emergenza: contro i viola, il tecnico livornese avrà a disposizione soltanto Locatelli, Arthur e Rabiot. Ragion per cui ha buone possibilità di scendere in campo il giovanissimo Miretti: “Miretti è un buon giocatore, si è confrontato in campi difficili con l'Under 23. Sono cresciuti molto lui e gli altri, ci sono tanti giocatori giovani bravi. Uno fra MIretti, Aké e Soulé credo che giocherà, qualcuno magari entrerà a partita in corso”. Non ci sarà Dybala, anche se il countdown si avvicina alle ultime battute: “Lui e Bernardeschi saranno a disposizione per domenica, su Rugani valuteremo. Bisogna fare uno sforzo da qui al 20 marzo per poi ritornare dopo la sosta con tutti in condizione per giocarci la possibilità di entrare nelle prime quattro”. Prima di tutto, c’è la Fiorentina al Franchi: non un’avversaria semplice.