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Il rapporto con Gasp, l'addio alla Dea, la voglia di Juve: tutte le verità di Koopmeiners

di Giacomo Iacobellis
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La Juventus questo martedì ha presentato ufficialmente a media e tifosi Teun Koopmeiners, centrocampista olandese strappato all'Atalanta dopo un lungo tormentone estivo. Dalle ragioni che l'hanno portato a trasferirsi in bianconero alle prime sensazioni su questa nuova avventura, il numero 8 di Thiago Motta ha toccato davvero un gran numero di temi. Di seguito le sue principali dichiarazioni raccolte da TMW.

Le prime sensazioni da giocatore della Juventus?
"Voglio prima dire che faccio la conferenza in inglese perché voglio trovare le parole giuste. È stato tutto fantastico in questi primi giorni. Le mie aspettative sono state soddisfatte. Sono felice del rapporto con l’allenatore, con la squadra. È stato bello avere dei giorni per potermi preparare le partite e allenamenti con la squadra. È una bella sensazione, sono felice ed emozionato. Non vedo l’ora di cominciare".

Quando hai deciso di venire alla Juventus?
"Da quando ero bambino ho guardato le grandi e tra queste la Juventus. Seguivo il campionato italiano e la Juve, quando sono arrivato in Italia mi sono reso conto di quanto fosse eccezionale la Juve. Ho giocato prima all’Atalanta, ho assaporato l’atmosfera del club allo Stadium. Pensavo ‘Mi piacerebbe giocare alla Juve’ e quando è arrivata la possibilità non ho più avuto dubbi".

Hai avuto paura di non arrivare alla Juve?
"Sì, ho aspettato un po’ di tempo ma sono felice di essere qua. Il mondo del calcio qualche volta è difficile ma è anche un mondo in cui non tutto è garantito, anche per i calciatori bisogna spesso aspettare, non si sa cosa può accadere. Ero convinto e fiducioso che sarebbe successo. Ci sono stati ottimi contatti tra il mio agente e il club. Ci sono alti e bassi ma sono sempre fiducioso, alla fine sono stato contento di aver centrato l’obiettivo. Sono eccitato di cosa avverrà nelle prossime partite".

La tua versione su questo trasferimento? Come ti sei lasciato con Gasperini?
"La cosa più importante è che ho trascorso dei bellissimi anni all’Atalanta, soprattutto l’ultima stagione in cui abbiamo vinto un trofeo, abbiamo vissuto un’emozione speciale. Oltre alla squadra, sono cresciuto come uomo e come calciatore. All’interno e fuori dal club. La città è stata meravigliosa con me e con la mia famiglia. I 3 anni trascorsi là sono stati eccezionali. Nell’arco della carriera di un calciatore ci possono essere tanti punti di vista, ma ho imparato tantissimo, abbiamo fatto cose speciali insieme. Ora sono contento di essere passato dall’Atalanta alla Juventus".

I tuoi obiettivi per questa stagione?
"Non penso solo a raggiungere il top di gol o assist, ma la cosa più importante è la squadra. Anche qui alla Juventus mi è stato detto che è questo il tipo di feeling che il mister vuole avere con gli altri calciatori. Mi sono sentito subito parte della famiglia. Voglio integrarmi con la squadra, aiutarla con gol e assist, ma il calcio va oltre questo. Durante gli allenamenti e le partite voglio sentirmi al meglio".

Come mai hai scelto la numero 8?
"È un numero molto importante. Ho sempre giocato con il numero 8 e sono cresciuto con questo numero. All'Atalanta non era disponibile ma appena si è liberato l'ho chiesto".

Le similitudini tra Thiago Motta e Gasperini?
"Ci sono sicuramente delle somiglianze perché anche lui ama gli allenamenti intensi, vuole fare molto pressing sugli avversari ed è un aspetto che io apprezzo. Quindi non è solo quello che piace a Gasperini o a Motta, ma questo aspetto è particolarmente calzante per il mio ruolo. Per quanto riguarda le differenze, magari nella formazione all’Atalanta avevamo 3 o 5 difensori, qui invece ne abbiamo 4. Però è sempre difficile dire queste cose, perché anche quando si gioca durante le partite ci possono essere delle differenze, magari ci si ferma a vedere i video dopo le partite, si potrebbe giocare con tre o cinque difensori. Ma secondo me la cosa che hanno in comune è proprio quanto intensamente vogliono giocare le partite. Quindi è una cosa che a me piace molto e che apprezza, è ricoprire questo ruolo. Mi piace perché veramente calzato su di me".

Come stai fisicamente? Sei pronto per partire titolare?
"Mi sento molto bene. L'ultimo mese è stato difficile a livello di allenamenti. Mi sono allenamento molto intensamente e sono contento di aver giocato 45' minuti nell'ultima partita. Sono pronto per giocare dal primo minuto. È una bella soddisfazione anche per il grande benvenuto che ho ricevuto qua".

C'è un giocatore della Juve che ammiravi?
"Zinedine Zidane. È stato fonte di ispirazione per molto. Anche altri giocatori come Andrea Pirlo, Marchisio anche per il numero 8. Sono passati tanti giocatori eccezionali e ho citato solo alcuni".

Hai mai parlato con De Ligt della Juve? Hai visitato il JMuseum?
"Si ho parlato con De Ligt sulla città e sul club. È stata una bella chiacchierata. Non ho visto il JMuseum, ma ho visitato il museo del Cinema e vorrei andare anche al museo Egizio. Voglio conoscere la città".

Siete pronti per vincere lo Scudetto?
"La Juventus nella sua storia ha vinto tanti titoli ed è un nostro obiettivo. Noi dobbiamo pensare partita dopo partita, perché sono arrivati nuovi calciatori e abbiamo bisogno di conoscerci ed è esattamente quello di cui abbiamo parlato con l’allenatore. Ci vuole tempo. La cosa più importante ora è conoscersi, approcciare le partite una dopo l’altra. Ora c’è l’Empoli, poi il Psv e il Napoli. Approcceremo le partite di settimana in settimana, poi i risultati arriveranno. Vogliamo vincere titoli, ma il nostro approccio sarà graduale. Dobbiamo pensare all'Empoli, poi al Psv e al Napoli. Chiaro che vogliamo vincere ma l''approccio deve essere graduale".

Rileggi qui tutte le parole di Koopmeiners!

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Martedì 17 Settembre 2024
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