Gli strascichi della disfatta Champions: chi resta, chi parte e chi è in bilico nella Juventus
La disfatta Champions col Villarreal lascerà strascichi, in casa Juventus. Per quel che riguarda i giudizi sulla stagione in corso, ma pure per quanto concerne il futuro e la costruzione della rosa del prossimo anno. Ad oggi, infatti, non sono tantissimi i giocatori certi della permanenza a Torino nella prossima sessione di calciomercato.
Vlahovic, Chiesa e De Ligt perni del futuro
Su Dusan Vlahovic esistono ben pochi dubbi, visto investimento fatto e potenziale già mostrato. Sarà lui l'uomo da cui ripartire, sarà lui l'uomo a cui affidarsi sempre di più. Anche perché il prossimo anno rientrerà anche Federico Chiesa, un altro degli intoccabili del domani. Lo è, teoricamente, pure Matthijs de Ligt, al netto ovviamente di possibili offerte extralarge e di esigenze di cassa. Chi altro? Bonucci e Chiellini, quasi certamente Szczesny e Danilo. E a centrocampo Locatelli e Zakaria. Sugli altri, poi, tanti dubbi.
I giocatori nel limbo
Sono quelli che ancora non hanno affrontato il tema rinnovo del contratto con la società. Non solo Paulo Dybala, la cui situazione sarà presa in esame nei prossimi giorni con tutta l'attenzione del caso. Con lui anche Juan Cuadrado, il cui prolungamento sembra però vicino, e Federico Bernardeschi, le cui chance di permanenza saranno probabilmente valutate in questo finale di stagione. Con loro anche Perin, De Sciglio e Alvaro Morata: la Juventus pensa a riscattarlo, ma molto (tutto) dipenderà dalla cifra che l'Atletico Madrid vorrà concedere. Non certo per 35 milioni di euro come previsto dagli accordi di due anni fa.
Gli addi quasi certi
Non è stato fra i peggiori col Villarreal, Adrien Rabiot. Ma il contributo del francese sembra sempre da compitino, mai un acuto verso l'alto. Per questo e per il suo alto ingaggio, probabilmente in estate saluterà. Così come Alex Sandro e, in caso di offerte serie, McKennie. Dubbi sempre più grossi all'orizzonte anche su altri tre interpreti della rosa: Daniele Rugani, non solo per l'errore Champions. Poi il brasiliano Arthur e pure Moise Kean.