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IN ATTESA DEL PROSSIMO TECNICO. ROCCO CI DICA QUAL È IL SUO ORIZZONTE PER LA FIORENTINA

di Stefano Prizio
per Firenzeviola.it
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Terminando col funerale newyorkese il lungo periodo di lutto per la dipartita di Barone, chi lo ha amato lo ricorderà per sempre, la nutrita schiera degli amici ed entusiasti estimatori postumi chissà. Finite le messe cantate si torna al calcio giocato, ce n’è una gran voglia e non a caso il Franchi sarà gremito, l’avversario è di cartello per la prima delle sfide di un ciclo di ferro che attende gli uomini di Italiano che tra campionato ed entrambe le coppe  nell’intenso mese di aprile incontreranno molti avversari tosti e potranno tirare il fiato solo dopo la semifinale di ritorno  di Coppa Italia con l'Atalanta, in  programma a Bergamo il 24 aprile.

Intanto sabato sera al Franchi col Milan ci sarà il pienone: sugli spalti è prevista una coreografia in memoria di Barone, in campo dovrebbe esserci Nico Gonzalez, del resto è giusto così poichè un leader è in queste occasioni che deve esserci e possibilmente far bella figura.

Milan a parte, a tener banco è il futuro della panchina viola, dopo che Italiano ha lasciato capire di considerare chiuso il suo ciclo fiorentino. Certo a Commisso resterebbe la possibilità di tentare di persuadere l’allenatore ad aprirne un altro. Ma uno come Italiano si potrebbe convincere solo dimostrandogli che il club intende alzare le ambizioni. Per il dopo sono diversi i nomi che si fanno, di blasone e peso specifico non uniforme, si va infatti dall’esperto  Sarri al giovane Aquilani, già tecnico della Primavera viola e vecchio pallino di Pradè. Certo per un debuttante in A come l’ex giallorosso, sarebbe un onere forse eccessivo principiare nella massima serie dopo un ciclo importante di un altro tecnico, l’eredità già difficile da raccogliere, sarebbe ancora più onerosa. In casi simili allenatori ben più preparati di lui, hanno pagato dazi pesanti, a Firenze viene in mente il caso di Mihajilovic che arrivato dopo il ciclo di Prandelli, si trovò dinanzi una montagna troppo irta da scalare ed il tecnico serbo aveva  già un retroterra da calciatore  e da tecnico di ottimo spessore.

Per la Fiorentina del post Italiano, sarebbe ideale ingaggiare un allenatore dotato ed esperto che al bisogno possa svolgere anche un ruolo da dirigente aggiunto. Anche se, in attesa di conoscere il nome del prossimo tecnico, occorre domandarsi (  e domandare all’interessato qualora ce ne venga offerta la possibilità) cosa Rocco Commisso voglia fare da grande della Fiorentina. Insomma quale sia l’orizzonte del patron, assunto che non vuole vendere adesso, Commisso vuole aprire un altro ciclo come questo? Prendendo un giovane allenatore che si senta talmente beneficato dall’occasione da non permettersi la minima obiezione o richiesta? Facendo quindi sostanzialmente pari coi bilanci annuali e restando in attesa che maturi il prezzo che lui pretende per cedere il club?

Oppure il patron vuole finalmente alzare le sue ambizioni sportive ed intende o provare a continuare con Italiano o con un allenatore prestigioso, ma che pretende  una squadra alla sua altezza? In effetti Commisso da che è a Firenze non ha mai detto chiaro e tondo quale sia la sua prospettiva, dopo un lustro sarebbe l’ora lo facesse. Talune anime pie pretendono di leggere l’interessamento a Zaniolo,  di cui qualche media ha parlato, come un segnale di rilancio, ma Zaniolo è un giocatore da 20 milioni, un segnale sarebbe l’ingaggio di un tecnico di prestigio o magari l’acquisto di un giocatore da 30 milioni, se no l’unico segnale è quello di stop in fondo alla strada.


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