DUE MOTIVI PER CREDERE ALL'EUROPA. SPALLETTI SOGNA DI VINCERE IN VIOLA E CORVINO LO SA, MA DI FRANCESCO È PIÙ VICINO DI QUANTO SEMBRI

Credere o non credere alla qualificazione alla prossima Europa League è una sorta di questione di fede, ma che si basa anche sulla base di un paio di certezze. La prima è che questa Fiorentina, nonostante la stagione balbettante e tutti i problemi tra Sousa e l'ambiente, è una squadra che può battere qualsiasi avversario. Lo ha dimostrato, e in queste ultime uscite potrà confermare questo trend ovviamente partendo dalla insidiosa trasferta di Palermo. La seconda è che chi sta davanti sembra davvero poco interessato ai preliminari europei. Qualcuno insinua per motivi di tournée estive, sicuramente viene da pensarlo, tra interessi economici e cambi di programma dovuti proprio al possibile approdo alla fase preliminare della coppa. Il tempo dirà come sempre la verità, fatto sta che se la Fiorentina ha ancora voglia di Europa, può ancora giocarsi le proprie carte. 

Ieri è stata anche la giornata del contatto reso pubblico da FirenzeViola.it tra Pantaleo Corvino e Luciano Spalletti (LEGGI QUI). Nessuno ha scritto che ciò significa l'ormai prossimo ingaggio del tecnico di Certaldo, ma che il casting vero e proprio per il dopo Sousa è ancora aperto, quello sì. L'attuale tecnico della Roma piace da tempo allo stesso DG, che grazie alla sua esperienza ha capito benissimo l'importanza che potrebbe avere per la piazza l'ingaggio di uno come Lucio. Un allenatore che ha vinto all'estero più che in Italia ma soprattutto che ama la Fiorentina fin da bambino, il quale sogno è proprio allenare quella squadra viola per diventare il più grande della sua lunga storia. Un ambizione da campione, che Corvino, anche con qualche battuta durante l'incontro di ieri, ha provato a stuzzicare. Possibilità che Spalletti sia il prossimo tecnico viola? Poche, ma non possiamo parlare di trattativa del tutto impossibile. Tornando alla cronaca, come scriviamo da settimane, Eusebio Di Francesco resta il più quotato per la famosa sostituzione del portoghese. Ramadani è a lavoro, vedremo se avrà ancora una volta ragione lui oppure no.