Malore Eriksen, il dott. Brugada: "Nel 98% dei casi si tratta di anomalie del cuore"
"Purtroppo non hanno avuto la possibilità di rianimarlo subito. Sappiamo poco, ma il modo in cui è caduto all'improvviso mi dà una brutta sensazione". A parlare così è il dottor Josep Brugada, cardiologo dell'Hospital Clinic di Barcellona, che ai microfoni di Cadena SER ha fornito un parere sul malore che ha colpito Christian Eriksen nel match tra Danimarca e Finlandia: "Quasi nel 98 percento dei casi si tratta di anomalie del cuore. Potrebbe esserci qualche patologia cerebrale o aortica ma tutto porta al cuore, qualche problema aritmico. Se fosse stato un colpo di calore nel giro di pochi minuti avrebbe potuto alzarsi e farsi curare, ma non è stato così".
C'è comunque spazio per un cauto ottimismo dopo il grande spavento: "Il fatto che sia sveglio - ha proseguito Brugada - significa che Eriksen ha ripreso la circolazione al cuore a causa dell'aritmia e questo significa che è ancora vivo. Se è sveglio, quell'arresto cardiaco, a priori, ha avuto poche conseguenze per lui grazie alla celere diligenza di chi lo ha curato e la vicinanza dell'ospedale allo stadio".