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Pogba-Dybala il progetto Juventus, che è CR7 +10 e altro. Inter: stasera Eriksen... Atalanta sull’orlo di una crisi di nervi: Gasperini dimissioni?

di Tancredi Palmeri
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Sarà anche il peggior Barcellona in campionato degli ultimi 35 anni, avrà anche perso in casa una partita di fase a gruppi per la prima volta dopo 11 anni, ma per andare a vincere al Camp Nou devi avere le palle, e la Juve le ha mostrate. E soprattutto Cristiano Ronaldo, perché non facciamoci travisare dalla partita perfetta della Juventus: abbiamo visto che cosa è la Juve in campo senza CR7, e che cosa con lui. E certo al Camp Nou la fame atavica del portoghese di andare a vincere in faccia a Messi ha trasfigurato tutti gli altri.
E però.
E però può capitare che nel frattempo cresci.
Innanzitutto, la Juve non ha vinto e basta, ma ha dato un senso alla serata sorpassando il Barcellona. E non è assolutamente poco.
Perché adesso il sorteggio è in discesa.
La Juventus si è messa in condizione di evitare Bayern, Dortmund, Chelsea, Liverpool, Manchester City, probabilmente PSG, forse anche il Real Madrid.
E potrà pescare una tra Porto, Siviglia, probabilmente Atletico e Lipsia, speriamo non quella del gruppo dell’Inter e speriamo non l’Ajax.
C’è tutta la differenza del mondo. Poi ovvio, puoi uscire anche con un Lione, ma non è quello il punto: la questione è metterti nelle condizioni di fare le cose al meglio, e la Juve l’ha fatto invertendo la rotta.
E’ questa la Juve? Non lo sappiamo, troppo poco per esserne sicuri.
Ma queste sono quelle partite che ti possono cambiare una stagione - sicuramente in Europa, ma in generale perché ti regalano fiducia, quella che in campionato manca a tutte tranne che al Milan.

E adesso la Juventus può regalarsi altro: Paul Pogba. Perché Raiola con l’intervista a Tuttosport ha liberato gli ormeggi per forzare la mano già a gennaio, e se ieri pomeriggio volevano mettere al rogo il francese e il suo procuratore per aver parlato alla vigilia di una partita così importante, immaginatevi da oggi dopo che il Manchester United si è fatto buttare fuori da una Champions in cui aveva cominciato con 6 punti su 6 nei due scontri diretti con PSG fuori casa e con Lipsia in casa dando ben 5 gol di scarto nella classifica avulsa.
Ma la rottura è esattamente quello che voleva Pogba, e adesso la Juve è pronta a venire in soccorso.
Come scritto già due settimane fa, il piano è Dybala subito via a gennaio direzione Old Trafford. La Juve perderebbe molto poco dal punto di vista dello stipendio: Dybala prende 7 milioni netti, che con le tasse salgono a 14; Pogba ne prende circa 13, ma con il vantaggio fiscale per i lavoratori che arrivano dall’estero dunque l’esborso sarebbe circa 17, poco di più.
Le valutazioni sono differenti, con Pogba valutato circa 30 milioni più dell’argentino, ma lì Paratici è capace di fare miracoli, e lo strappo di Raiola è proprio inteso alla volta di far scendere il prezzo: perché un giocatore che dichiara pubblicamente la sua rottura automaticamente si svaluta sul mercato...
Rimane da convincere lo United ad accettare la contropartita tecnica: ai Red Devils andrebbe anche bene, ma Dybala chiederà uno stipendio da 12 milioni, praticamente lo stesso di Pogba, e su quello il dg Woodward potrebbe essere più duro.
Tuttavia la Juve ha già comunicato a Pirlo che non conta più su Dybala, che quello è il progetto, e l’allenatore ha ovviamente recepito.
Così come lo United adesso ha l’assedio dei propri tifosi che vogliono Pogba immediatamente via: ovvero esattamente l’effetto che voleva provocare Raiola. E state sicuri che la Juventus era ben consapevole che quelle parole stessero per uscire...

Uscirà anche Eriksen? L’Inter la sta gestendo malissimo, svalutando il prezzo del giocatore, e non avvalendosi dei suoi servigi. Contro lo Shakhtar c’è che Conte avrebbe bisogno di lui, perché senza Vidal e Barella ci mancherebbe altro che non si trovi posto per il danese.
Ma Conte ormai ne ha fatto un punto di sterile orgoglio, forse offeso dalle parole di Eriksen in nazionale reclamando più spazio.
E’ una strada molto rischiosa, perché alla fine ciò che conta è il risultato finale dell’Inter: stile Lippi che mise Roberto Baggio extrema ratio nello spareggio Champions contro il Parma - anche se poi ne ottenne la cessione...

E se non fosse sufficiente il giro dell’assurdo ai primi di dicembre, ecco arrivare anche il dettaglio sull’Atalanta.
Che le pressioni da grande non fossero più facili da gestire era ovvio, ma era solo una tappa di crescita. Poi però il cambio all’intervallo di Gomez una settimana fa per ribellione tecnica, che è culminata negli spogliatoi in una discussione accesa.
Gli estremi della discussione accesa rincorrono già i contorni della leggenda alimentati da audio whatsapp dei soliti beninformati che hanno già fatto il giro d’Italia, falsi o veri che siano. Per la ragion di stato però Gomez è tornato a fare parte dei convocati contro l’Ajax, e idem Ilicic che era stato escluso pure domenica, e a quanto pare non solo per avere un turno di riposo. I rumori di fondo parlano addirittura di Gasperini che stia vagliando le dimissioni post Champions perché non si sente più appoggiato dall’ambiente, uno scenario francamente surreale da credere.
Come è cambiata la storia di Juventus, Inter e Atalanta nelle ultime due settimane...

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