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Milan, non serve un vice Ibra.... serve una punta vera. Gigi, perché lo fai? Gattuso, 12 rinforzi! Taranto, finalmente

di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
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Non vedevo una partita dell'Italia dall'ultimo Europeo di Conte. Quella con la Svezia non la considero. Rimossa. Ventura C.T. era la giusta punizione per gli azzurri: non puoi andare ad un Mondiale con Ventura commissario tecnico. L'Italia di Mancini non la conoscevo. Troppa delusione per tornare a tifare Italia. Tutti dicevano che era una grande Italia ma alla fine vinceva contro San Marino, Minni e Topolino. Parte l'Europeo e devo ammettere che, almeno per i primi 90 minuti, l'Italia mi è piaciuta tantissimo. Non per il 3-0, per i 27 tiri in porta, per un tiro in porta subito. E' stata una bella Italia nel gioco e nell'atteggiamento. Quando vedi esultare la panchina con le "riserve" in versione ultras significa che il gruppo c'è. Godiamoci questa Italia anche se avevamo capito ben presto che questa Nazionale la peseremo dagli ottavi di finale in poi.
Parliamo di mercato e non facciamoci distrarre troppo dall'Europeo. Il Milan appare la società con maggior possibilità di intervenire sul mercato. Il ritorno in Champions e l'ottimo lavoro fatto nella sessione estiva di mercato autorizzano Maldini a fare qualche spesa importante. Un concetto, però, deve essere chiaro. Il Milan ha fatto una grande fesseria. In buona fede ma l'ha fatta: rinnovare Ibra a 7 milioni di euro non è stata una scelta intelligente. Troppi soldi, troppo vecchio e con qualche problema fisico che non scompare nei mesi, al massimo si accentua. Ormai il danno è fatto. Ibra poteva restare ma a condizioni economiche diverse, come uomo spogliatoio e con un futuro in dirigenza. Così, però, sembra troppo. Ora non serve un vice Ibra ma servono due attaccanti se giochi 4-2-3-1. Due prime punte oltre lo svedese. Giroud non basta, forse neanche serve. Ci vuole gente fresca e servono gol "sicuri". Inoltre Maldini deve rinforzare gli esterni alti. La strada tracciata, però, è quella giusta.
Una considerazione, senza alcuna polemica, per il grande rispetto nei confronti di uno come Gigi Buffon. Capiamo che cambiare vita non è mai semplice e sappiamo che per un calciatore non è facile dire "stop". Bravo chi ci è riuscito al momento giusto. Gigi non ha capito che, alla sua età, deve cambiare ruolo. In campo ha dato tutto e gli saremo riconoscenti per sempre.

Quello che ha fatto nessuno glielo toglierà mai. Continuare, però, è illogico anche perché di anno in anno segna sempre un punto più basso. Dopo la Juve doveva dire basta. Ma non al secondo giro, al primo. Inutile il viaggio a Parigi, ancora più inutile tornare a Torino, per non parlare adesso del Parma in serie B. Allungare, in questo modo, la propria carriera svilisce il campione che è stato e che non sarà mai più per oggettivi problemi anagrafici.
La Fiorentina è al lavoro per rinforzare il proprio organico. E' arrivato Burdisso, sicuramente un grande innesto. Per capacità e spessore. Comunque la strategia viola continuiamo a non capirla. Troppa gente che si occupa di mercato e di squadra. Goretti con Pradè aveva un senso. Esperto di calcio, bravo ad individuare buoni giocatori e non avrebbe messo in ombra l'attuale DS. Burdisso è nello stesso ruolo di Pradè. Barone anche ama fare il mercato e parlare con i procuratori, capite che qualche conto non ci torna. Avere due Direttori Sportivi puri in organico è uno spreco anche perché Pradè non ha mai avuto bisogno di un sostegno. Alla Roma, Samp e Udinese ha sempre avuto piena autonomia. Gattuso, sta di fatto, che ha bisogno di 12 rinforzi, di cui 8 titolarissimi. Anche se 4 li prende Burdisso, 4 Pradè e 4 Barone bisogna fare in fretta. Gattuso pretende molto dalla società perché poi, durante l'anno, dà sempre tutto. Per rifare una squadra non si può arrivare lunghi, i tempi sono fondamentali. Servono 12 acquisti entro l'inizio del ritiro. La Fiorentina non può pensare di arrivare ad agosto ancora con il mercato aperto. Per plasmare la squadra Rino avrà bisogno di lavorarci da inizio luglio e non da ferragosto. A Firenze non bisogna costruire ma ricostruire e sappiamo bene che ci vuole meno tempo a costruire una casa su terreno edificabile che buttarne giù una e ricostruirla, sullo stesso terreno, daccapo.
In chiusura i complimenti al Taranto che torna in serie C. Una piazza importante che riconquista il professionismo e per il seguito che Taranto ha, forse, anche la C va molto stretta. Vedere il Taranto in D era pura follia. Le città che vivono di calcio devono stare almeno in B ma servono società solide e competenti. Le favole delle piccole realtà sono belle ma il calcio italiano ha bisogno di città come Taranto più in alto possibile. Sarà uno straordinario girone C, in Lega Pro. Bari, Foggia, Taranto, Catania, Avellino, Palermo, Casertana, Catanzaro, Cosenza e chiediamo scusa alle altre che non abbiamo citato. Sarà uno spettacolo solo a leggere il calendario tra derby e big match.

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