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Le settimane decisive per Agnelli alla Juventus. Le voci su Nasi, la volontà di Elkann, le inchieste, la Superlega e la necessità della juventinità degli ex nell'anno del centenario degli Agnelli. Come Del Piero, Buffon e Chiellini

di Marco Conterio
Nato il 5 maggio, è inviato di Tuttomercatoweb. In RAI con 90° Minuto, Calcio Totale e Notte Azzurra, ha lavorato con Radio RAI, Il Messaggero e Radio Sportiva
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Voci che s'inseguono e rincorrono, negli alti ambienti del pallone e nelle stanze dell'economia del calcio. Dei bivi davanti, a orizzonti prossimi e non distanti. La Juventus è nelle settimane che disegneranno il suo futuro, in una direzione o nell'altra. E questo riguarda soprattutto la guida del club e la figura di Andrea Agnelli: lo scorso agosto, a Villar Perosa, John Elkann, numero uno di Exor e cugino del Presidente bianconero, aveva detto a chiare lettere: "Vogliamo una Juve all’altezza del suo passato, anche in previsione dell’anno che verrà, per noi particolarmente significativo". Nel luglio 2023 la famiglia Agnelli celebrerà i 100 anni dall'acquisizione del club e per questo Elkann aveva parlato di una stagione decisiva. In un senso o nell'altro.

Le iniezioni di liquidità di Exor e le inchieste
In due anni la controllante ha iniettato 700 milioni nel club, per far fronte anche al peggior passivo della storia di Juventus. Una situazione deficitaria nei conti e anche sul terreno di gioco, se considerato che di fatto ha perduto la Champions League, due Scudetti di fila e rischia in questa stagione di non qualificarsi neppure alla prossima massima competizione europea. In questo sono da considerare anche le inchieste sulla questione plusvalenze, sugli stipendi, le accuse di falso in bilancio, di aggiotaggio, di false comunicazioni al mercato finanziario e tutti i danni d'immagine annessi e connessi sui mercato commerciali internazionali e nazionali. Tutti fattori che sono oggetto di riflessione in Exor, da tempo. Last but not least, a far da spartiacque a quel che potrebbe essere il destino bianconero di Andrea Agnelli, ci sono le decisioni attese sulla vicenda Superlega che potrebbero rilanciarne la figura o darle un'ulteriore spallata.

Le voci su una possibile Presidenza con Nasi
Le voci su un possibile cambio di rotta e sull'ipotesi di Alessandro Nasi non mancano. Vicepresidente Exor, membro del board di Iveco, Chairman di Comau, Chairman di Astra Veicoli Speciali, membro del board di Lego Brand Group, di GVS e di CNH Industrial oltre che Chairman di Iveco Defence Veicles, è compagno di Alena Seredova e cugino di John Elkann e di Andrea Agnelli. Le voci su un avvicendamento da Agnelli a Nasi nascono già nell'aprile 2021, dopo il naufragio del progetto Superlega. Tifoso granata (ma lo è anche uno storico dirigente juventino come Antonio Giraudo e non solo), i rumors su un possibile cambio alla guida del club bianconero con Nasi nuovo numero uno continuano a girare negli ambienti finanziari e nei salotti torinesi.

Il bisogno di juventinità: la figura di Nedved e le idee di Agnelli sugli ex
Certo è che, al netto delle voci, questa Juventus ha bisogno di molte cose. Anche di juventinità. Perché la figura di Pavel Nedved, da sempre al fianco di Andrea Agnelli, ha certamente subito importanti contraccolpi dall'esterno e dall'interno. Dei grandi ex all'interno dei club, lo scorso aprile, Andrea Agnelli disse questo. "Pensare che essere stato un grande sportivo significhi essere grande dirigente, non è assioma diretto: nel Milan, Maldini ha un ruolo di spicco ma a fianco ha un ad con grande cv come Ivan Gazidis. è un riferimento forte e poi c'è Ricky Massara che è un ds forte. Maldini si inserisce in modo perfetto. Per Pavel Nedved ho fatto io il ruolo di tutor ma aveva Marotta e Paratici: lo hai inserito con loro, ha capito le dinamiche fuori dal campo. Quel che dicono è 'non pensavo fosse così complicato' o 'non pensavo ci fossero così tante cose da farè. E' necessario avere figure così". Tutto vero e tutto chiaro. Però quando c'è bisogno di far scelte di campo, oppure di rappresentare la società nei momenti difficili, ecco che figure di spicco del passato sono necessarie in un grande club. A ogni latitudine. Per questo, a proposito di voci, non si interrompono quelle su Alessandro Del Piero. Che adesso vive negli Stati Uniti e al quale sarebbe stato proposto all'interno di un lungo colloquio in passato con Maurizio Arrivabene proprio il ruolo di ambassador negli States.

Del Piero e Buffon: la necessità dei grandi nel club
L'idea che però potrebbe balzare nella mente di Elkann per l'anno del centenario degli Agnelli alla guida del club potrebbe essere quella di ritagliargli un ruolo da presidente onorario per studiare un percorso alla Boniperti. E poi c'è anche Gianluigi Buffon, i cui rapporti con il club sono ottimali (anche con Nasi) e che, una volta appesi i guantoni al chiodo potrebbe essere una delle figure perfette per avere un raccordo tra chi conosce il peso della maglia della Juventus, chi saprebbe esserne un testimonial nel mondo e chi potrebbe avere le competenze giuste per aiutare il club sul lato sportivo. Il tutto senza dimenticare Giorgio Chiellini, per il quale da tempo le porte della società sono aperte. Una rivoluzione possibile, anche se dalle voci, dalle indiscrezioni, servirà passare ai fatti. Di mezzo ci sono dei bivi necessari da affrontare, per il futuro della Juventus ma con una certezza. Più 'juventinità' dal recente passato, per lei, sarebbe solo un bene.

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Domenica 5 Maggio 2024
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