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La Serie A ai margini del Mondiale in Qatar. Sono pochi i promossi nella spedizione dei 70. Poi soprattutto flop: da Lukaku a Vlahovic, i nostri migliori giocatori molto lontani dai... migliori

di Raimondo De Magistris
Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per Tuttomercatoweb.com dal 2008, inviato al seguito della Nazionale
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L'ennesimo punto di vista poco edificante sulla nostra Serie A ci sta arrivando dal Qatar. Non che abbiamo troppo da condividere con questo Mondiale, non ci siamo per la seconda volta di fila. Ma la Coppa del Mondo una volta di più ci sta spiegando qual è oggi il livello del nostro campionato. Nel 1998 Ronaldo, allora all'Inter, fu eletto miglior giocatore del torneo. Vinse quel premio davanti Suker e Thuram, terzino del Parma. In quella Francia sul tetto del Mondo per la prima volta nella sua storia la stella era Zidane, trequartista della Juventus. Una stella come può essere oggi Kylian Mbappè, utopia per qualsiasi club italiano. Al di là della nazionale azzurra, anche altrove 24 anni fa sventolata la bandiera della Serie A. Che ricordava in tutti i ritiri qual era il miglior campionato al mondo. Da allora la situazione è lentamente peggiorata, un passo dopo l'altro. L'acuto del 2006 ha solo mascherano un progressivo peggioramento culminato con due eliminazioni ai gironi e due mancate qualificazioni. Giù, giù e ancora più giù fino ad oggi. In Qatar abbiamo portato 70 'italiani' tra Serie A e Serie B ma bastano le dita di due mani per sottolineare chi si sta esprimendo su buoni livelli.

Giroud sul podio. Bene anche Rabiot, Amrabat e Dumfries
Sul podio dei migliori c'è Olivier Giroud, centravanti della Francia orfana di Benzema. Gioca perché non c'è il 9 del Real Madrid, d'accordo, ma almeno gioca e segna. A 36 anni sta scrivendo delle pagine bellissime e inaspettate. Ha scelto il Milan per finire la sua carriera ad alti livelli e il Milan gli ha riconsegnato nuove stagioni di gloria anche con una Francia che sta confermando l'ottimo momento di Adrien Rabiot.
Poi Sabiri e soprattutto Amrabat: c'è tanto del regista della Fiorentina nella buona riuscita di un Marocco che è tra le rivelazioni del Mondiale come e più degli USA di Sergino Dest. S'è visto molto di più con la maglia a stelle e strisce che con quella rossonera il laterale del Milan, protagonista di buona kermesse prima della mesta eliminazione agli ottavi di finale.
Kiwior al centro della difesa polacca ha spodestato Bednarek, Rodriguez s'è confermato elemento importante per la Svizzera. Poi Kim Min-jae, attento anche al centro della difesa coreana nelle prime due partite e, infine, Denzel Dumfries: l'olandese con Giroud è fin qui il miglior rappresentante 'italiano' in Qatar.

Lautaro e Lukaku, Paredes e Vlahovic, Dybala e Milinkovic. I migliori della Serie A in Qatar, tra flop e riserve
Poca roba, con tutto il rispetto. Dove sono gli altri? I migliori giocatori del nostro campionato in Qatar sono nella migliore delle ipotesi giocatori normali. Nella peggiore, delle riserve. Guardate Lautaro Martinez: appena s'è accomodato in panchina a favore di Julian Alvarez l'Argentina ha cominciato a decollare. Non è stato l'unico: Di Maria e Paredes sono presto (e giustamente) retrocessi nelle gerarchie di Scaloni, Paulo Dybala dopo quattro partite ancora non ha visto il campo. Romelu Lukaku è stato tra i principali artefici dell'eliminazione del Belgio: nella terza e decisiva sfida contro la Croazia il centravanti dell'Inter s'è divorato di tutto e di più.
Almeno è andato a segno Dusan Vlahovic, anche se mister 70 milioni e il suo compagno di reparto Sergej Milinkovic-Savic quando si alza il livello della competizione confermano quello che sono oggi: ottimi giocatori. Ma per i campioni rivolgersi altrove.
La lista è lunga. Leao - il miglior giocatore della Serie A 2021/22 - è ostaggio di CR7 ed è oggi solo buona riserva del Portogallo. Brozovic, da anni il miglior regista della Serie A, al Mondiale non è più di un regista affidabile. E Bremer, miglior centrale dell'ultima Serie A, col Brasile non gioca. Il discorso non differisce quando si passa all'alta borghesia del nostro campionato: da Zielinski a Milik, da Danilo ad Anguissa. Ma del resto se non brillano le 'nostre' stelle, perché aspettarselo da loro?

Ai tifosi non interesserà poi troppo. Non parliamo della nostra Italia, noi nemmeno ci siamo. Ma se il calcio italiano non funziona lo si capisce anche da questi dettagli perché il Mondiale parla chiaro: gli stranieri che hanno invaso il nostro campionato non sono serviti per alzare il livello medio del campionato. Anzi. E se questi che sono i migliori nella competizione più importante fanno figure normali o mediocri, figurarsi il livello degli altri (che sono molti, molti di più...)

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Sabato 27 Aprile 2024
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