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L'Inter "fa festa" senza Conte. Allegri ritrova Ronaldo ma non basta. Sarri, due acquisti per uno spettacolo assicurato. Gravina commissari l'AIA. Vi dico chi è Mauro Milanese

di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
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Quando il gatto non c'è, i topi ballano. Immaginate quando il gatto se ne è andato per sempre cosa resta della casa con i soli topi a far festa... Qualche sera fa alcuni calciatori dell'Inter hanno deciso di festeggiare la fine della prima parte del ritiro. In centro a Milano. Un locale chiuso, anche blindato, ingresso secondario e apparentemente deserto. Dal pomeriggio fino all'una di notte. I primi calciatori sono arrivati alle 16, dopo le 24 i primi invece ad andare via. Nulla di che. Balli, alcool e qualche bella ragazza che giustamente non guasta mai. C'era un bel clima. Ufficialmente: un ritrovo tra compagni di squadra. Che male c'è, era finito il ritiro e senza il tour americano i ragazzi, senza famiglie, hanno passato qualche ora in simpatia. Ribadiamo che non c'è nulla di male, non vogliamo fare i bacchettoni perché non c'è motivo. Siamo lontani da gare ufficiali e se non lo fanno adesso quando devono farlo? La domanda è solo una: se ci fosse stato Conte lo avrebbero fatto quasi alla luce del sole? Inzaghi non è Conte, questo lo sappiamo, ma forse sarebbe anche il caso che molti calciatori dell'Inter capiscano da subito che quest'anno sarà più dura dello scorso anno. Oggi iniziano a tornare i top. Lukaku su tutti. Questa squadra ha bisogno della sua anima e senza Hakimi bisogna ancora rinforzare la fascia. Tutti ci aspettiamo grandi cose dall'Inter ma qualche investimento la proprietà cinese deve metterlo in preventivo.
Ieri il rientro a Torino, domani le visite mediche. La Juventus riparte da Cristiano Ronaldo che ha finito le vacanze post Europeo e adesso deve capire cosa fare da grande. Nedved ha chiuso il tormentone. Farà coppia, in attacco, con Dybala. Qualche rumors resta e soprattutto Allegri deve mettere da parte qualche scoria di due anni fa, quando il portoghese fece capire, senza mezzi termini, di non essere soddisfatto della guida tecnica. Poi ci fu l'addio e chissà se ha inciso il rapporto con Ronaldo. Ora si ritrovano insieme anche perché senza Allegri la Juve non ha migliorato il suo rendimento europeo e addirittura, con Pirlo, ha peggiorato quello domestico. Sarà la settimana di Locatelli ma la Juventus deve fare doppietta per sistemare il centrocampo. Pjanic è un punto fermo per Allegri e prendere calciatori già pronti per Allegri e la Juventus sarebbe un vantaggio non indifferente.
La prima Lazio di Maurizio Sarri piace per idee e contenuti. Certamente a luglio non si possono dare giudizi e fare paragoni ma la spinta e la stima del pubblico si fanno sentire e fanno la differenza quando si lavora in un clima di generale ottimismo. Tuttavia servono ancora 2-3 acquisti per far felice Sarri. Mancano ancora pedine fondamentali per il suo scacchiere. Primi lampi di sarrismo. Costruisce con i due difensori centrali, i terzini che vanno in sovrapposizione e il grande lavoro delle catene. Terzino-mezzala-esterno. Quando l'ampiezza la prende il terzino, la mezzala resta a sostegno. Viceversa se il terzino non attacca, la mezzala si butta dentro approfittando del movimento dell'attaccante esterno che viene verso il compagno. Palla velocissima e sempre a due tocchi. Domani alle 18, contro il Padova, su Sportitalia vedremo qualche altro lampo di scuola calcio Maurizio Sarri.


E' assurdo come il terremoto degli arbitri italiani non scuota il sistema calcio e neanche l'informazione nazionale. Nessuno ne parla, nessuno mette il naso dentro, nessuno chiede a Gravina di intervenire. Silenzio totale. Assurdo quello che sta accadendo e ancora più assurdo che nessuno apra delle inchieste. Dov'è la Procura Federale? Dov'è Gabriele Gravina? Dov'è Giovanni Malagò? Gli arbitri, sì quelli che determinano risultati sportivi e durante l'anno ci dicono tu sei bravo e tu sei cattivo, sono al centro di una bufera e il mondo mediatico resta in silenzio. Molti arbitri di serie A devono essere indagati per truffa e appropriazione indebita. Sospesi anche Giacomelli e Massa. Si Massa, il cocco di Rizzoli che arbitrava tutte le big. Arrivava da Imperia e gonfiava i rimborsi. Questa è l'accusa non nostra ma dell'AIA che l'ha sospeso dopo una indagine interna. Calvarese si è dimesso e nessuno entra nel merito di questa improvvisa decisione. Gli altri tre erano stati fermati 4 mesi fa. Rizzoli che perde la carica di designatore, le Iene che cercano Trentalange e lui gioca a nascondino. Siamo alla frutta. Ad agosto dovremmo ricominciare tutto da zero e fidarci di una categoria che lucrava sui 100 euro di rimborso, truffava la FIGC e noi dovremmo pensare che queste stesse persone la domenica agiscano onestamente senza retro pensieri. E perché mai dovremmo avere fiducia in questa gente che casomai fischia un rigore o espelle qualcuno per altri interessi? Vogliamo chiarezza. Il nostro è un commento non una notizia. Chiediamo solo che emerga la verità ma se questa è la verità allora va fatta piazza pulita. La Federazione deve togliere potere all'Aia che non parla ma agisce. Bisogna commissariare subito questa Associazione che pensa (e fa bene) di avere più potere di Federazione e Lega Calcio. Il mondo arbitrale è marcio, come dimostrato anche dalle promozioni di alcuni arbitri. Questa storia non può passare in cavalleria ma deve spingere Gravina a prendere seri provvedimenti.
In chiusura una riflessione su Mauro Milanese. Che c'entra adesso Milanese? Nulla. Ma se è vero che il mondo del calcio è pieno di squali, di gente falsa, di ladri e opportunisti per me è una notizia quando scopro che, in questo mondo c'è qualcuno di serio e di parola. Conoscevo Mauro Milanese, Presidente della Triestina, come ne conosco tanti altri. Qualche volta ospite in trasmissione, qualche incontro sui campi, due risate e via. Negli ultimi giorni, per motivi di lavoro legati a diritti televisivi e organizzazione eventi, ho conosciuto il vero Milanese. Sono rimasto sconvolto da questa persona e personalità. Uomo di parola, dalla A alla Z, non si è mai piegato contro i poteri forti, mai sceso a compromessi e ha rispettato ma soprattutto difeso una parola data ad un quasi sconosciuto. Se fossi un calciatore, un tifoso o un allenatore vorrei Milanese Presidente tutta la vita. Avere un Presidente che non si piega e non scende a compromessi nonostante minacce legali significa dare la propria società in mani forti e solide. Milanese paga il fatto di essere un ex calciatore e come tale può essere giudicato un Presidente senza cervello. Invece se è arrivato a fare il Presidente è per questi valori che ho apprezzato raramente nel calcio. Anzi, scusate. Ve lo dico: è la prima volta che nel mondo del calcio incontro una persona con le palle, vere, senza interessi personali ma solo morali.

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