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Inter, altro che ciclo: 7 giorni per distruggere tutto. Juve, Allegri la scelta migliore. Gattuso, questa volta hai sbagliato. Spalletti, due rinforzi e Napoli da scudetto

di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
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Finalmente si parte. Arriva il momento più divertente della stagione. Da questa sera fino al 31 agosto sarà sempre calciomercato. Vi aspettiamo tutte le sere su Sportitalia, per un appuntamento fisso che vi tiene compagnia da 16 anni, e in tempo reale sul sito di Tuttomercatoweb con tutte le notizie. Insomma, il mercato come piace a noi. Per parlare di tutti, notizie dalla A alla C, perché non esistono notizie di serie A e notizie di serie D.
Tema Inter in primo piano. La scorsa settimana è stata molto divertente per tutti gli appassionati di calciomercato. Prima riflessione da fare è su Conte: uno che non ha mai lasciato un euro sul piatto, all'improvviso, di fretta e furia, accetta la risoluzione a 7 milioni con contratto a 13? Significa che ha già una carta in mano sicura. Lascia perché l'Inter deve ridimensionarsi. Al di là dei falsi moralisti, questa volta, sono con Conte. Accettò l'Inter non per fede nerazzurra ma per un progetto. Oggi le condizioni non ci sono più. Non sono le stesse di due anni fa. Sempre i moralisti staranno pensando... ma due anni fa nessuno poteva immaginare ci potesse essere una pandemia. La pandemia c'è stata per tutti, non solo per l'Inter. I problemi economici di Suning, il Covid li ha accelerati ma il cambio di progetto è dovuto ad altro. I cinesi non sono affidabili. Non c'è molto da aggiungere. Un gruppo che chiude una società di calcio, nel proprio Paese, dalla sera alla mattina significa che non è affidabile. Neanche un club di Eccellenza, in Italia, viene gestito così. Conte ha chiuso il biennio all'Inter con uno scudetto. Poco per quanto hanno speso e poco considerato che la Juve quest'anno non si è presentata. Poco anche per le due figuracce in Champions. Con quell'organico bisognava fare meglio in Europa. Comunque c'erano le basi per iniziare un ciclo. In una settimana siamo passati dalla festa alla ricostruzione e la sensazione è che almeno due pezzi da novanta dovranno essere sacrificati. Simone Inzaghi è bravo, nessuno lo discute, ma sarà alla prima esperienza in cui metterà il becco fuori casa. Alla Lazio aveva anche le chiavi di Formello e aveva alle spalle una proprietà forte e un DS bravissimo. All'Inter, come unico sostegno, avrà Beppe Marotta, che sicuramente non lo difenderà come ha fatto con Conte, non essendo un suo uomo storico. Attenzione: nel calcio certi comportamenti si pagano. Simone aveva dato la parola a Lotito, giusto o sbagliato che sia, qualche ora prima c'era stata la stretta di mano. La fuga di Simone Inzaghi ricorda, nel piccolo, Liverani e il Lecce di un anno fa. Sappiamo come sono andate le cose a Parma per Liverani. Tradotto: il destino a volte si mette di traverso quando ci sono comportamenti sul filo del fuorigioco.


La Juventus ha fatto, invece, la scelta migliore anche se le minestre riscaldate non sono sempre buone. Ma Allegri è perfetto per la Juventus e la Juventus di Allegri sarebbe perfetta senza Cristiano Ronaldo ma con Dybala da rilanciare. Servono due difensori, due centrocampisti e un attaccante. Problemi di Allegri e Cherubini. Con Conte che se ne è andato e Allegri che è tornato, in attesa di vedere cosa dirà il mercato, ci sentiamo di dire che in mezza giornata primaverile il gap tra Juventus e Inter è già stato colmato. Il gap era soprattutto in panchina. Se la Juve sostituisce Pirlo con Allegri e l'Inter Conte con Inzaghi, allora siamo di nuovo 0-0 e palla a centro. L'Inter ha bruciato in poche ore un vantaggio costruito con sacrifici in un anno di lavoro.
Questa volta devo andare contro il mio amico Gattuso. Ha avuto una fretta inspiegabile di trovare panchina. Da genuino e passionale non ha digerito il pareggio con il Verona e il triste attacco di De Laurentiis. In 48 ore ha detto sì al primo che capitava. Errore. Gattuso non aveva bisogno di trovare, per forza, una panchina. Sarebbe dovuto andare una settimana in Spagna e da oggi avrebbe dovuto pensare al futuro. L'ha fatto martedì, 48 ore dopo la doccia fredda in campionato. Lo voleva la Lazio e la coppia con Tare sarebbe stata perfetta. Non ha aspettato ed è salito sul carro di Commisso. Il progetto Fiorentina, per come è organizzata a livello societario la viola, non è il club che fa per Rino. Questa squadra non può essere quella di Gattuso. Servono 10 rinforzi, almeno; di cui 7 titolari. Bisogna fare pulizia di tanti calciatori che ormai sono arrivati a fine corsa. La conferenza stampa choc di Commisso ha lasciato il segno e, se non cambia profilo, il Presidente della Fiorentina farà molta fatica a lanciare il suo progetto. Non può vedere nemici ovunque e fantasmi negli armadi. Gattuso era ed è in rampa di lancio ma Firenze può dare poco in più a Gattuso, sicuramente Gattuso potrà dare molto al progetto Fiorentina, impantanato da due anni. Firenze è una grande piazza con una tifoseria strepitosa. Con Rino il feeling è assicurato alla prima amichevole. Il Napoli ha scelto Spalletti. Grande allenatore, forse il top per la serie A. Deve, però, cambiare atteggiamenti altrimenti a Napoli e con De Laurentiis sarà dura emergere. Se Spalletti farà l'allenatore, il Napoli ha fatto bingo. Se Spalletti farà uscire il personaggio più del mister, allora per il Napoli non si metterà benissimo. Napoli, con due rinforzi e senza toccare nessuno, da secondo massimo terzo posto. De Laurentiis ha un potenziale pazzesco e con un minimo sforzo davvero potrebbe puntare allo scudetto.

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Domenica 19 Maggio 2024
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