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I retroscena e tutti i motivi per cui la Juventus ha deciso di provare a prendere Kostic dall'Eintracht. Per un progetto consegnato sempre più nelle mani di Allegri che avrà l'obbligo di vincere

di Marco Conterio
Nato il 5 maggio 1985, è caporedattore e inviato di Tuttomercatoweb. In RAI con 90° Minuto, Calcio Totale e Notte Azzurra, su Radio Rai con Torcida, ha lavorato per Radio Sportiva e per Il Messaggero
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La Juventus ha deciso di prendere Filip Kostic dall'Eintracht Francoforte e dietro questa scelta c'è un nome: Massimiliano Allegri. Dietro alla volontà di portare l'esterno ventinovenne serbo di Kragujevac in bianconero c'è ancor di più la consapevolezza, la scommessa e l'intenzione di consegnare nelle mani dell'allenatore livornese le sorti, le fortune e quel che sarà di questa Vecchia Signora. Perché Paul Pogba è stato un colpo desiderato, agognato e avuto da Allegri. Perché Angel Di Maria rappresenta per età un giocatore per l'oggi e dunque per un istant team. Perché cedere Matthijs de Ligt al Bayern Monaco, pur per i necessari obblighi di cassa ed economia, è stato un sacrificio che Allegri non ha fatto col cuore pesante. Perché Leandro Paredes è un giocatore che vuole lui, per la mediana: non il regista classico, puro, l'Andrea Pirlo per ben intendersi, ma un volante d'interdizione, di verticalità, bravo a rompere il gioco e a farlo ripartire dritto per dritto. E così pure Kostic, e con motivazioni ben precise.

L'esterno per il 4-4-2
Nelle idee di Allegri, Filip Kostic è l'esterno perfetto per il 4-4-2. Un'idea che gli uomini mercato condividono a pieno: l'allenatore della Juve non è un dogmatico degli schemi, bensì un allenatore che ha sempre cercato di adattarsi ai giocatori, pur proponendo il suo stile di gioco. Non ci è riuscito con Arthur, con Kulusevski, ma lo ha fatto con molti. E di fatto il centrocampo a quattro, vecchio adagio del calcio italiano, è un rifugio dentro al quale si è spesso accomodato, pur senza un interprete del ruolo vero e proprio. Lo ha fatto negli anni, lì, a sinistra, con Kwadwo Asamoah, lo ha fatto la Juve con Blaise Matuidi e pure con Adrien Rabiot. Interpreti adattati o schemi e movimenti disegnati in base alle esigenze della squadre e alle caratteristiche dei giocatori. Con Kostic no. Il serbo è l'esterno che nelle idee della Juventus darà ampiezza come farà Cuadrado sulla destra. Ma questo non vuol dire che Di Maria verrà sacrificato da ala, che Chiesa verrà utilizzato da fludificante e via discorrendo. La Juventus vuole prendere Kostic perché sa che la stagione è lunga, che ha un allenatore non ancorato a un unico schema e perché a ventinove anni è nel pieno della maturità. E con i suoi numeri pensa sia l'uomo giusto per il salto di qualità.

Numeri da star
Filip Kostic non è un esterno alto da 4-3-3. La sua heatmap, rilevata dal report giocatore di Wyscout, lo dipinge come un fludificante perfetto per il 3-5-2 ma ottimo anche da ala con un 4-4-2. Nei rankings di Comparisonator dell'ultima stagione, da esterno sinistro e da centrocampista offensivo, è il terzo di tutta la Bundesliga per l'assist che porta al tiro. Ben 2,09 ogni 90': significa che dai suoi piedi partono tantissime azioni pericolose. Davanti, per intendersi, Szoboszlai del Lipsia e Raum (ora anche lui al RB) con l'Hoffenheim. Nell'ultima Bundesliga è stato secondo in assoluto per azioni d'attacco fatte, 12,59 ogni 90', dietro soltanto a Coman, e sesto per expected assist, ovvero gli assist che i grandi numeri considerano giusti per portare al gol. Più di uno ogni due partite, davanti oltre a Szoboszlai e Raum ha solo Gnabry e Muller.

La benedizione di Vlahovic e l'attacco a due
E poi c'è un fattore importante: la benedizione di Dusan Vlahovic. Che condivide con Kostic una maglia in Nazionale, che non vede l'ora di accogliere e raccogliere i suoi cross dalla sinistra. Per questo la Juventus davanti continua a seguire Alvaro Morata, che sarà ampio tema di discussione oggi alla Continassa con l'Atletico Madrid. Mentre l'incontro per Kostic sembra fissato lunedì, oggi coi Colchoneros la Juve discuterà dello spagnolo. Perché può fare l'esterno nel tridente ma anche giocare nei due con Vlahovic, cosa che è abile a fare pure Moise Kean che tra necessità e virtù (deve essere obbligatoriamente riscattato entro l'estate del 2023 a 30 milioni circa dall'Everton, farlo ora vorrebbe dire iscriverlo pesantemente a bilancio a meno di una cessione alle stesse cifre) può rappresentare la più credibile alternativa in attacco. Sia a sinistra che nei due. Per una Juventus consegnata sempre di più a Massimiliano Allegri. Che ha condiviso le sue scelte con la dirigenza e che in questa stagione avrà un solo obbligo. Vincere.

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Venerdì 3 Maggio 2024
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