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I numeri di un mercato completamente nuovo

di Luca Marchetti
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© foto di Federico De Luca

Dopo una settimana si possono fare anche consuntivi, sebbene il mercato sia ancora aperto e qualche cosa possa cambiare.
Per queste considerazioni a bocce ferme ci affidiamo ai dati di transfermarkt, che tiene conto di tutte le transazioni e riesce ad essere sempre aggiornata. C’è da tenere conto di una cosa: transfermarkt tiene conto delle spese quando vengono effettivamente sostenute. Quindi gli obblighi di riscatto vengono calcolati quando le società pagano i cartellini e non quando si impegnano.

E’ una nota metodologica di cui tenere conto, perché alcune cose potrebbero non tornare, ma non in assoluto. In assoluto i trend si vedono eccome.
Ebbene, una volta chiarito questo punto la palma della regina del mercato va ancora una volta al Chelsea: spesi, anche in questa finestra 464 milioni di euro. 110 in più dell’Al Hilal che ne ha tirati fuori 353,10. Ed è questa la grande novità. La seconda squadra che ha speso di più in questo mercato, certamente la prima per disavanzo (visto che non ha incassato nulla) è una squadra che fino a 12 mesi fa non sapevamo neanche esistesse. Nelle prime 25 posizioni delle squadre che hanno speso di più nel mondo ci sono 4 squadre arabe, più una di proprietà araba (il Newcastle). Tanto per dire: le italiane sono due. 13 sono inglesi, più della metà.

Il mondo ha preso una direzione. La Premier è assolutamente trainante economicamente e in questa sessione di mercato ne ha dato l’ennesima dimostrazione.

L’Arabia è la grandissima novità. L’Ah Hilal (351 mln) e l’Al Alhi (197) sono le due squadre con il maggior disavanzo sul mercato.
La squadra che ha incassato di più in questa finestra estiva è il Chelsea, seguito dal Lipsia (240 mln) che fa di questo la sua ragione di vita e dal Brighton (aiutato dalla cessione monstre di Caicedo e dall’ottimo lavoro di De Zerbi). La prima italiana è l’Atalanta (155 milioni di cessioni) e poi l’Inter (132): evidentemente il nerazzurro “dona” per cedere.
La squadra che ha avuto un saldo maggiore invece è un’inglese: il Southampton (+156) seguita dal Barcellona (+102): le uniche due che hanno guadagnato più di 100 milioni sul mercato. Segue il Villarreal. Anche qui la prima italiana che ha saldo positivo è l’Atalanta (+87) seguita poi dall’Inter (+68, ma non ci sono gli oblighi di riscatto già segnati invece dai dirigenti nerazzurri come soldi già spesi che praticamente è come se azzerassero questo conto).
Quindi se volessimo già fare un riassunto guardando questi numeri già potremmo cominciare a dire che la Premier spende tantissimo (anche se incassa almeno in parte), che la Saudi Pro League ha avuto un impatto devastante sul mercato, che la Spagna vende e non compra. E infatti tutto questo lo troviamo nei report dei campionati!

La classifica è un’assoluta novità. Sempre prima la Premier con una spesa di 2,81 miliardi di euro. Una cifra spaventosa, la più alta di sempre. Distante anni luce dai competitor più vicini. E il competitor più vicino non è né l’Italia, né la Spagna ma la Francia (senza peraltro il PSG che non ha sostenuto spese pazze) con 898 milioni spesi. Meno di un terzo. E poi il campionato Saudita: terzo in classifica. Che spende quasi quanto la Francia, ma che non incassa nulla.
Per la prima volta un terzo incomodo, nel BIG5. Eravamo sempre abituati a parlare delle 5 sorelle europee: per spesa, per ingaggi, per giocatori, per qualità di gioco. Ora c’è anche il campionato arabo, almeno per le spese. Ed è una rivoluzione assoluta.
Se poi considerate che Serie A, in Bundesliga e in Liga il saldo del mercato è stato positivo e che il Ligue1 è come se fosse in pareggio (-22 milioni) capite che la sperequazione economica è evidente e totale. In Arabia è come se avessero speso dal nulla e soltanto per i cartellini 1 miliardo di euro (in realtà poco meno, 850 milioni di euro). In Premier invece al netto degli incassi sono stati spesi sul mercato 1 miliardo e 300mila euro. Che di fatto hanno sovvenzionato le altre Leghe europee.

Eccola qui la spaccatura economica. Ecco che tutti i discorsi della SuperLega tornano d’attualità. Tutti pensano a quanto sia lungo il mercato, se si gioca durante le partite o meno. Non a come gira il flusso di denaro e a quelli che sono i trend e i campionati a più velocità.
Senza dover poi scendere nello specifico e guardare le capacità di spesa diverse fra un Inter (o Milan) e un Frosinone.

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Giovedì 19 Settembre 2024
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