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Fiorentina-Gattuso, un record prevedibile. Inter, serve una strategia. Juve, molla Ronaldo e fai 4 acquisti veri. Padova, che choc!

di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb
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Parlare prima è sempre bello, seppur rischioso. La fotografia di Gattuso e la Fiorentina ve l'abbiamo fatta il giorno prima della firma. Una fotografia in bianco e nero che non avrebbe avuto alcun motivo di essere scattata. E' importante conoscere persone e società per dare una chiave di lettura anticipata. E' finita come peggio non poteva. Scusate, non è mai iniziata. E, come scritto da tre settimane, non doveva mai iniziare. Gattuso è un precisino. Uno che è cresciuto nel Milan di Berlusconi e Galliani e vuole tutto organizzato alla perfezione. Cocciuto e maniacale. La Fiorentina non l'aveva presa in considerazione fino al sabato prima di Napoli-Verona. Poche ore prima c'era stata la conferenza di Commisso dove ha sparato contro tutti e Gattuso avrà pensato nella sua testa "questo è pazzo, chi vuoi che vada ad allenare la Fiorentina il prossimo anno...". Poi ha subito il colpo (di sole) della mancata qualificazione Champions, gli insulti social di De Laurentiis e il martedì senza essere convinto ha detto sì alla Fiorentina perché era inutile aspettare la Lazio che aveva, ufficiosamente, confermato Inzaghi. Poi è saltato il banco. Gattuso ha commesso l'errore di dire subito sì a chi non amava, la Lazio si è liberata e Rino ha sbattuto il muso sull'osso della fiorentina. Nel club viola c'è troppa confusione per fare le cose fatte bene, Commisso non ha ancora capito le dinamiche del calcio italiano dove il rispetto dei ruoli è fondamentale. La vicenda Gattuso, non giudicando chi ha torto o ragione, non è uno spot all'immagine della società.
L'Inter deve fare in fretta, anche se capiamo che l'Europeo rallenta tutte le manovre. Se deve cedere non può aspettare tanto, soprattutto se le cessioni sono fondamentali agli acquisti. Inzaghi ha bisogno di chiarezza e, seppur parta da una buona base, c'è da dire che l'Inter 3-4 cambi strategici sarà costretta a farli. Tutto gira attorno al futuro di Lautaro Martinez. Perderlo, nell'anno dello scudetto, sarebbe un grave danno ma questa proprietà deve essere chiara soprattutto sul futuro. Cosa intende fare e come. Conte ha fatto la scelta più giusta. Meglio 7 milioni di euro in meno in banca che iniziare la stagione con mal di pancia e insoddisfazione reciproca.
La Juventus deve lavorare e deve fare in fretta. Non vorremmo essere nei panni di Cherubini. Aspettiamo Ronaldo, certo, ma non in eterno. Se Mendes dovesse trovare una soluzione al suo assistito, Agnelli dovrebbe almeno pagargli una cena da 300 euro.

Ronaldo non si discute; i numeri parlano per lui. Però il calcio non è fatto solo di numeri e Allegri avrebbe più piacere a creare la nuova Juve senza Ronaldo che con Ronaldo. Ovviamente non lo potrà ammettere neanche a casa sua. Dybala è il jolly della Juve, la squadra deve essere ricostruita sull'argentino, va bene la conferma di Morata ma serve una grande prima punta. Senza Ronaldo puoi permetterti anche due centrocampisti forti che servono obbligatoriamente per cambiare una mediana quasi tutta da rifare. La Juventus deve ripartire da chi dà le giuste garanzie. Ronaldo è un fenomeno, nessuno lo discute, ma per età e tipologia di gioco Allegri deve avere altri punti fermi.
In chiusura spazio alla serie C. Complimenti a Moreno Longo. Se riprendete i miei editoriali di quando accettò di scendere in C, dopo che tre mesi prima aveva salvato il Torino in A, gli davo del folle squilibrato. Aveva preso una Alessandria morta che da 8 anni provava a vuoto a raggiungere la serie B. Lui ha dato ordine, gioco e disciplina. I grigi hanno svoltato e, finalmente, sono stati promossi in serie B. Però mi metto nei panni del Padova. In un anno, anzi, in un mese non hanno conquistato la promozione nonostante siano arrivati primi nel girone, ma a pari punti con il Perugia che aveva lo scontro diretto a favore, e nonostante una finale play off persa all'ultimo rigore. Calcisticamente è una roba da buttarsi dal quarto piano e non ti riprendi neanche in dieci anni di terapia sportiva. Peccato perché la società meritava la B, in questi due anni di investimenti importanti. La passione e la competenza che ha messo Alessandra Bianchi meritavano un altro finale. Padova, come piazza, però deve essere grata a questa società che ha messo tanti soldi, tanta passione e riportato i conti in ordine. Il lavoro fatto dalla Bianchi uscirà nel tempo e durerà a lungo. Non come le ultime società del Padova che, anche dopo una promozione, non avevano i soldi per pagare la corrente allo stadio. E' stato, purtroppo, il fallimento calcistico di Sean Sogliano. Ha avuto, per due anni, budget importanti ma non ha conquistato la serie B. Paga una gestione non eccezionale e scelte tecniche discutibili. Calciatori forti, certo, ma non servono solo quelli per vincere i campionati. Era uno dei Direttori sulla cresta dell'onda fino a 7-8 anni fa, poi il crollo, Padova era una chance importante ma nonostante le grandi risorse la categoria non è cambiata. Sogliano si è circondato di persone giuste, collaboratori bravissimi e ha spesso dimostrato grande competenza ma se non cambi e pensi tu di voler cambiare il calcio perdi tempo e salute. I treni passano e non tornano indietro.

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Sabato 4 Maggio 2024
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