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Da Messi e CR7 a Mbappé e Haaland, è stata la settimana del formale passaggio di consegne. Il tempo dirà se potremo considerarli i loro eredi, ma oggi sono i nuovi numeri 1

di Raimondo De Magistris
Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per Tuttomercatoweb.com dal 2008, è il vice direttore dal 2012
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Cosa facevate voi nella Primavera del 2005? Chi eravate, cosa sognavate di diventare? L'inizio marzulliano di questo editoriale è per tornare indietro a una vita fa, per tornare a un tempo in cui anche noi eravamo altre persone. Per tornare all'ultima volta in cui Messi e Cristiano Ronaldo, contemporaneamente, non andavano oltre gli ottavi di finale di Champions. Sono trascorsi sedici anni: nel 2005, anno in cui internet era ancora un accessorio e i social inesistenti, Messi usciva agli ottavi contro il Chelsea del neo presidente Abramovich e il Manchester United contro il Milan che poi avrebbe perso la rocambolesca finale col Liverpool. Erano entrambi ancora ben lontani dal vincere il primo Pallone d'Oro, che per il portoghese sarebbe arrivato nel 2008 e per Messi un anno dopo. Erano gli anni in cui si 'costruiva' il declino della Serie A e gli anni in cui si stavano creando le basi per il nuovo duopolio. Quello che adesso è al tramonto.
Questa settimana è accaduto di nuovo. Sedici anni dopo l'ultima volta, Messi e Cristiano Ronaldo hanno entrambi salutato la Champions League agli ottavi di finale. Nel mezzo, un dominio pressoché incontrastato: Cristiano Ronaldo l'ha vinta 5 volte, Messi 4. CR7 ha segnato 135 gol, Messi 120. Numeri mai visti prima, numeri da numeri 1.

Ora però è diverso. Messi e Cristiano Ronaldo non sono più i numeri uno del calcio mondiale. Uno status quo difficile da accettare, un'idea che avrà bisogno di tempo per essere accettata. Ma i fatti nella storia sono più veloci delle analisi e la settimana appena andata in archivio ci racconta proprio questo storico passaggio di consegne. Perché martedì sera, mentre Cristiano Ronaldo assisteva inerme all'eliminazione della sua Juventus, qualche centinaio di chilometri più a nord Haaland trascinava il suo Borussia Dortmund ai quarti a suon di gol: due reti nel match d'andata e altre due in quello di ritorno per eliminare un ostico Siviglia. Per consolidare il primo posto nella classifica cannonieri. Ventiquattro ore dopo, Kylian Mbappé legittimava con un calcio di rigore quella qualificazione conquistata nel match d'andata con una tripletta proprio nel tempio di Leo Messi. Al Camp Nou, l'attaccante francese è stato il protagonista del match perfetto. Della partita di cui tutti avevano bisogno per aver di nuovo contezza su chi fosse davvero.

Erling Haaland (20 anni) e Kylian Mbappé (22 anni) oggi sono i numeri numeri 1 del calcio Europeo e quindi Mondiale. Questo non vuol dire che saranno gli eredi di chi ha scritto la storia degli anni 10, ma che oggi sono i più forti. Vuol dire che in questo momento, nel panorama del calcio mondiale, Lionel Messi (33 anni) e Cristiano Ronaldo (36 anni) non sono più al centro della scena.
Siamo in una fase di transizione ed evoluzione. Di passaggio. Nella fase in cui si riscrivono le gerarchie e in cui anche il calciomercato, questa estate o al massimo in quella del 2022, ci dirà chi dominerà il palcoscenico del calcio mondiale per i prossimi dieci anni. Siamo in un biennio simile a quello (2007/09) che portò all'inizio del duopolio. Perché Barcellona e Real Madrid hanno riscritto la storia della Champions vincendo sette delle dieci Champions disponibili tra il 2008 e il 2018 quando hanno blindato (Messi) o acquistato (Cristiano Ronaldo). Quando attorno ai migliori hanno costruito i migliori progetti.

E oggi siamo di nuovo in quella fase lì. Chi riuscirà ad avere a disposizione Mbappè e Haaland per i prossimi 10 anni, avrà molte più possibilità di dominare la scena. E allora riuscirà il PSG a blindare Mbappé (contratto in scadenza nel 2022) o sarà il Real Madrid a mettere le mani sul campione francese? Quale sarà il futuro del vichingo norvegese? Si muoveranno già questa estate, tra 15 mesi o (ma questo non vale per Haaland) non si muoveranno affatto? E riusciranno poi loro a vincere nei prossimi 10 anni ciò che hanno vinto Messi e Cristiano Ronaldo negli ultimi 12-15? Tutte domande che oggi non hanno una risposta. Che ci pongono in una fase di attesa e affascinante incertezza.

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Martedì 30 Aprile 2024
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