L'importanza di chiamarsi Gundogan: il centrocampista sempre presente nel Barça di Xavi
Che Barça sarebbe senza Ilkay Gundogan? Verrebbe da chiederselo analizzando le prestazioni e le volte in cui è stato impiegato il centrocampista tedesco, perno della mediana di Xavi in questa stagione. E' approdato in blaugrana forse nel suo momento più alto della carriera, quando a 33 anni ancora da compiere ha alzato al cielo la Champions League nella finale di Istanbul contro l'Inter, entrando immediatamente nei meccanismi nella squadra ma soprattutto ha saputo ritagliarsi uno spazio importante all'interno dello spogliatoio grazie al suo carisma.
Le parole dopo il Clasico
Nei momenti di difficoltà non si è mai tirato indietro prendendosi le sue responsabilità e scuotendo l'ambiente utilizzando anche parole forti. Come in occasione del Clasico perso in casa contro il Real Madrid dello scorso ottobre quando alle telecamere ha voluto lanciare un messaggio: "Voglio essere onesto ma senza esagerare, perché non voglio dire qualcosa che non dovrei. Vengo dallo spogliatoio e ovviamente c'è delusione, ma dopo una partita importante e un risultato negativo, mi piacerebbe vedere più rabbia e delusione".
Sempre in campo con Xavi
E Xavi riconosce, oltre alla qualità indiscussa, la leadership del tedesco e lo ha sempre voluto in campo in tutte le partite che il Barcellona ha giocato. Da titolare, 33 in totale, o da subentrato, sei partite, Gundogan ha sempre giocato tutte le 27 partite di Liga, le 7 di Champions League, le tre di Copa del Rey e le due di Supercoppa per un totale di 3108 minuti su 3570 a disposizione aggiungendo due tempi supplementari realizzando 10 assist e 5 gol.