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Due CSKA son meglio di uno. Sofia si prepara a un derby davvero unico nel suo genere

di Tommaso Maschio
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Il destino si sa è beffardo e quando meno te l'aspetti è capace di sorprenderti in maniere inimmaginabili. È quanto accaduto nei giorni scorsi in Bulgaria, ma prima di arrivarci bisogna fare un piccolo salto indietro.

Al termine della stagione 2014-15 il CSKA Sofia, glorioso club del Paese dell'Est vincitore di ben 31 titoli nazionali (record) e 20 Coppe di Bulgaria, viene travolto dai debiti e costretto al fallimento dovendo ripartire dalla terza divisione nazionale. Un'onta per quella che era la squadra dell'esercito ai tempi del Governo comunista e che, oltre a vincere, sfornava e lanciava campioni a ripetizione. Il primo anno in terza divisione finì con una promozione mai messa in dubbio da nessuno (31 vittorie e 1 pareggio), ma anche con una scissione che separò per sempre le due anime del club. Con un'operazione ardita infatti il CSKA acquista il Litex Lovech (club che fece la sua fortuna tra la fine degli anni '90 e il primo decennio del 2000) e si ritrova in prima divisione grazie a una Federazione benevola che fa nascere una nuova lega maggiore e regala una Wild Card al club appena creatosi.

Questa operazione come detto porta a una rottura fra i soci fondatori del CSKA post fallimento con una parte che non accetta l'operazione e decide di fondare una squadra che si richiama alla storia del club e si pone come obiettivo quello di essere la vera erede dei biancorossi: il CSKA 1948 Sofia. Una squadra che a piccoli passi, e senza aiuti, scala le categorie fino a questa stagione quando veleggia in testa alla seconda divisione con buone possibilità di promozione prima dell'avvento del Coronavirus. E qui il fato finalmente sorride al CSKA meno famoso, e meno seguito se non dai tifosi più legati alla tradizione. La Federcalcio Bulgara infatti decide di sospendere definitivamente la seconda divisione promuovendo in massima serie la prima in classifica, il CSKA 1948 appunto.

Il prossimo anno quindi ai tanti derby di Sofia se ne aggiungerà uno inedito a questo livelli come quello fra i due CSKA con ognuno che reclama per sé la storia gloriosa del club fallito nel 2015, ne veste i colori, ha lo stemma pressoché identico e anche gli identici soprannomi. Un derby pressoché unico nel panorama mondiale del calcio, con le due società che – nonostante le voci ricorrenti di una fusione – sembrano divise da una frattura insanabile e da una rivalità che seppur giovane è già radicata. Tanto che per i sostenitori del CSKA 1948 è quasi più forte l'odio per l'altro CSKA (che dal vecchio club ha ereditato strutture, stadio e titoli) che non per gli eterni rivali del Levski Sofia, nel cui stadio fra l'altro giocano. Nessuno quattro anni fa si sarebbe aspettato un epilogo simile, ma forse la bellezza del calcio sta proprio in questo.

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