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Cecchi: "Ranieri è l'essenza del calcio: se ne frega altamente del gioco 'moderno'. Gioco di Ranieri meno 'nobile' di quello di De Zerbi? Mi ribello"

di Vittorio Arba
per Tuttocagliari.net
www.imagephotoagency.it
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Il giornalista e scrittore Stefano Cecchi, nel corso del 'Microfono Aperto' ​di Radio Sportiva, ha elogiato il Cagliari ed il suo tecnico Claudio Ranieri. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "La storia tra Ranieri e Cagliari appartiene al filone rosa del calcio e dei sentimenti che toccano le sfere del cuore. Non so se questa storia possa essere alla conclusione oppure no, ma la sua è stata una scelta di cuore. Ha cominciato a Cagliari, ha girato il mondo tra imprese come quella della Premier con il Leicester e fallimenti come quello con la nazionale greca. Il voler chiudere la sua avventura nel suo luogo del cuore è una bellissima storia. Con la vittoria dei playoff a Bari ha toccato punte di passione non banali, così come quest'anno con le varie rimonte, lì a Bari fu veramente una piccola impresa. Ranieri è l'essenza del calcio, un allenatore che di questa idea del calcio moderno fatto di possesso palla se ne frega altamente. Ha messo in campo una squadra coriacea che fa non del palleggio, ma del carattere, la sua essenza. Il Cagliari gioca un calcio mesozoico, eppure con questo calcio mesozoico intelligentissimo, rischia di salvarsi con una squadra che per valori non è più forte di altre, ma dentro di sé ha l'essenza buona del calcio. Soltanto nel vocabolario, la parola "successo" arriva prima della parola "sudore": questo Ranieri lo sa benissimo e tira il meglio dalle rose che ha. Se dovesse arrivare la salvezza e glielo auguro, sarebbe un'altra piccola impresa di un tecnico che ha scritto pagine non banali nella storia del calcio. Similitudini con il Catanzaro di Vivarini? No, il 4-4-2 di Vivarini è fatto di possesso, è un calcio diverso rispetto a quello di Ranieri. Io credo che tra il calcio "risultatista" e quello "giochista", non esista una versione più nobile dell'altra. Tra Ancelotti e Guardiola non c'è uno più nobile, può esserci uno più bravo. Non è che perché Ancelotti giochi in ripartenza, sia meno bravo di Guardiola. De Zerbi non lo vedo più "nobile" di Ranieri: credo solo che i due utilizzino due maniere diverse di arrivare al risultato. E a chi dice che il calcio "passato" di Ranieri sia meno nobile di quello "moderno" di De Zerbi, mi ribello".


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