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Bari, è l'anno zero. Ora bisogna ripartire, nonostante le contraddizioni di De Laurentiis

di Armando Ruggiero
per Tuttobari.com

Quest'oggi è andata in scena la prima conferenza stampa del Bari targato 2024/25. Accanto al presidente De Laurentiis sedevano il nuovo allenatore Longo, il neo ds Magalini e Valerio Di Cesare, che smessi i panni da giocatore e da capitano, affiancherà il direttore. Sono state tante le tematiche affrontate dai protagonisti, in particolare dal patron barese.

LDL ha fatto mea culpa, seppur a tratti in maniera piccata, sulla stagione appena trascorsa e ha tracciato delle linee guida da cui ripartire il prossimo anno. In certi casi è sembrato, però, contraddittorio: si è parlato di grandi ambizioni e di play-off, affermando però di avere possibilità inferiori rispetto a retrocesse e alle squadre con proprietà straniere. E' controverso soprattutto alla luce degli investimenti fatti a Napoli, data la proprietà che lega i due club. Così come sono stati misteriosi i toni su i possibili acquirenti del Bari, che ad oggi sarebbe stato uno soltanto, ma di cui non si è voluto svelare nome, né alcunché.De Laurentiis si è dissociato dalle parole del padre sulla multiproprietà. Una scelta corretta, seppur tardiva. Un qualcosa di dovuto alla piazza di Bari che non deve e non merita di sentire certe farneticanti dichiarazioni. Ora è il momento che parli soltanto lui, senza ulteriori interferenze del padre, soltanto nocive e dannose, oltre che utili ad alimentare la grave frattura che esiste tra tifoserie e famiglia De Laurentiis.

Di certo c'è che si doveva cambiare e lo si è fatto, dopo un'annata tragica. Affidarsi a Magalini, e in questo bisogna dare merito al presidente, direttore con una ventennale esperienza tra serie B e C è sinonimo di assoluta garanzia. Il direttore, nelle dichiarazioni, ha ammesso di non volere fare troppi proclami e di volersi mettere subito al lavoro. Proprio quello che serve ai biancorossi dopo anni e anni di inutili promesse. Affiancargli Di Cesare è stata una scelta dovuta si, ma ponderata. Anche lui ha parlato di ripartenza e di volere i fatti, dopo tante parole. L'ex capitano del Bari conosce benissimo l'ambiente biancorosso e potrà facilmente far entrare Magalini nei meccanismi della società pugliese, oltre che a rapportarsi direttamente con i suoi ex compagni. Sarà una figura che, oltre ad essere uomo mercato, servirà a fare da collante tra spogliatoio e società. Sarà un modo per lui per cominciare una nuova vita e una nuova carriera.

La scelta di Magalini e De Laurentiis, riguardo l'allenatore, è invece ricaduta su Longo. Un allenatore che in otto anni, tra i grandi, ha conquistato una promozione in A, una in B, una salvezza in B, una salvezza in serie A col Toro ed è stato esonerato l'anno scorso a Como, mentre si trovava al sesto posto. C'è da annoverare, per dovere di cronaca, però, anche una retrocessione ad Alessandria e un esonero in A al Frosinone, oltre che un deludente tredicesimo posto col Como nell'annata 2022-23. Ciò che è certo è che Longo rappresenta quella freschezza che serviva al Bari e quella fame che mancava da un po' di tempo. Le origini baresi del mister, poi, completano il quadro. L'ex Toro, in conferenza, è apparso emozionato ma è stato chiaro e deciso. Vorrebbe una squadra pronta, se non del tutto, quasi, già in ritiro, prerequisito essenziale per una stagione ad alti livelli. Un qualcosa che è gravemente mancato l'anno scorso e di cui De Laurentiis si è preso le colpe.

Ora che tutte le pedine societarie sono allineate non resta che ripartire, stavolta per davvero. Ad maiora.


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