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Urbinati riparte dal San Marino Calcio: "Dopo anno difficile, cercavo professionalità"

di Claudia Marrone

L'amara vicenda del Fano troverà il suo epilogo probabilmente nella giornata di lunedì, quando gli organi competenti si pronunceranno in merito al futuro del club, e si avranno più chiari i quadri futuri di quello che sarà il calcio cittadino. Una situazione, questa, che ha portato capitan Gianluca Urbinati a sposare altre strade, e quella attuale ha portato il San Marino Calcio: "Ho grande voglia ed entusiasmo, mentalmente e fisicamente mi sento un ragazzino, e i numeri lo stanno a confermare, e dopo un’annata difficilissima fuori dal campo avevo bisogno di professionalità e serietà. L'anno scorso la squadra ha fatto benissimo, e anche in questi primi giorni di allenamento ho visto grandissima organizzazione societaria, ma anche dei ragazzi in gamba".

Ritrovi mister Cascione, dopo l'esperienza alla Pistoiese...
"Il mister e il Direttore Sportivo sono molto bravi, so come fanno calcio e quindi la scelta è stata facile. Mi ha comunque fatto piacere vedere che a 37 anni il telefono ha squillato ancora, e che tante manifestazioni di stima sono arrivata soprattutto da allenatori e presidenti con i quali avevo già lavorato: vedere che è stato apprezzato anche l'uomo, e non solo il calciatore, mi fa capire che ho raggiunto l'obiettivo".

Avete già parlato di obiettivi in vista della stagione futura?
"La squadra non è ancora ultimata, quindi gli obiettivi li vedremo cammin facendo, adesso è troppo presto per definirli. L'unica cosa che conterà, però, sarà dare sempre il massimo".

Ma andiamo alla tua avventura a Fano: difficile digerire un epilogo come quello visto.
"È stato un biennio pieno di emozioni, il primo anno abbiamo vinto anche i playoff e siamo stati a un passo dalla Serie C, un anno davvero importantissimo con un gruppo di livello e con mister Mosconi che ci ha guidati bene: purtroppo dopo è mancato il ripescaggio tra i pro, e sono iniziate le grandissime problematiche che poi arrivano ai giorni di oggi, ci sono ancora grandi problemi. Nonostante tutte le intemperie e le situazioni al limite, come squadra abbiamo però dato veramente tutto, cercando di rendere una stagione fuori dal campo drammatica, indimenticabile dentro il campo: credevamo alla salvezza, era difficile da centrare ma ci credeva, e sono certo che senza i punti che ci hanno tolto a tavolino contro il Fossombrone qualcosa di diverso si sarebbe potuto scrivere. Intanto avremmo disputato i playout. Una beffa nella beffa".

Credi quindi che con il ripescaggio in C le cose sarebbe andate diversamente?
"È difficile da dire, ma probabilmente anche in C non sarebbe andata benissimo, c'era anche una grossa frattura tra piazza e proprietà. Però, nei nostri confronti, i tifosi sono stati encomiabile, non ci hanno mai fatto mancare il loro supporto, è grazie al loro appoggio se abbiamo finito in modo dignitoso la stagione: la città si è stretta intorno alla squadra. E spero che a Fano si possa tornare presto a parlare di calcio giocato e un certo livello, la città merita persone di un certo livello, competenti, professionali e con credibilità".

A proposito di Serie C, la Fermana si trova a fare i conti con la retrocessione. Da ex capitano, cosa pensi?
"Ho indossato la fascia di capitano del club con più di 200 presenze in 7 anni, è stata la tappa più importante della mia carriera calcistica, sono state stagioni indimenticabili. Abbiamo fatto una finale playoff in Serie D, vinto un campionato di D, fatto i playoff di Serie C, tante salvezze tranquille tra i pro...sono davvero molto legato a quei colori. Spero possano ripartire come i tifosi e la piazza meritano".


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