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Malotti dopo il rinnovo: "Il senso di appartenenza a Montevarchi è qualcosa che ho dentro"

di Claudia Marrone

"A Taro manca il campo dove ci alleniamo. Mi coinvolge, è qualcosa di più di un cane, mi aiuta anche nelle scelte": scherza, a margine della cena dedicata agli sponsor, l'allenatore del Montevarchi Roberto Malotti, che proprio ieri è stato riconfermato sulla panchina rossoblé.

Scherza, ma non troppo, perché il suo cane Taro è effettivamente parte integrante della vita privata e lavorativa del mister, che ha poi proseguito: "La scelta di Montevarchi, il continuare ad avere questa appartenenza, è qualcosa che dopo quattro anni ho dentro. E al di là dell'aspetto affettivo, perché sto bene con le persone che ho trovato, qui posso fare il calcio che mi piace, quello vero e reale che rappresenta anche ciò che sono nella vita: portiamo avanti un certo concetto, per far crescere i nostri ragazzi non solo da un punto di vista tecnico ma anche morale, con gli esempi che cerchiamo di dar loro. Montevarchi è una società piccola, ma nonostante questo, è ambiziosa, punta in alto e a un miglioramento costante. Non ci identifichiamo con gli squadroni della Serie C, ma non temiamo il confronto, anzi, ci piace anche batterli perché questo dà valore ed enfasi a tutti coloro che gravitano nel nostro mondo con molta passione".

Conclude: "Non guarderemo alle sconfitte, ma alle future vittorie".


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