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Lecco, Di Nunno: "Lascio, e non iscrivo la squadra. Qua meritate la Terza Categoria"

di Claudia Marrone

Conferenza fiume, e con i toni a tratti eccessivi cui ha abituato Lecco, quella del presidente bluceleste Paolo Di Nunno. Queste le sue parole, riprese dal video di leccochannelnews.it: "Se non uscivi oggi uscivi dopo, i giocatori stanno già pensando al mare, sono gentaglia e stamani ho fatto un casino... ma comunque sono qua per dirvi che la famiglia Di Nunno esce dal Lecco, non so che fine farà la società ma io non metto più un euro. Era una decisione che avevo già preso, ma il 4-1 è un affronto per me, il Grosseto andava a mille all'ora e noi a due all'ora, come si fa? Anche se comunque a me dei playoff non me ne frega niente, non me frega proprio un cazzo, io da oggi non ci sono più, il Lecco e l'amministrazione comunale possono far quel che vogliono, nessuno mi ha mai aiutato e io ho già messo 10milioni da quando sono qua, venissero ora i miliardari di Lecco a ritirare su la società, per altro sana: non chiedo neppure i soldi, solo quelli del campo. E se non viene nessuno io non iscrivo la squadra, andate in Terza Categoria come meritate. Questi costano, e non voglio neppure starne più a parlare: sono solo amareggiato per la figuraccia fatta, dovevamo vincere il campionato e invece abbiamo preso 4 pappine dal Grosseto: io non posso morire dietro al Lecco. Neppure per loro stessi, hanno lottato, hanno fatto una figura di merda, una figura di uomini di merda anche in tv: non ero neppure più venuto a vedere le partite, la gestione tecnica non mi è proprio piaciuta e ci sono dei giocatori che hanno fatto anche cagate. Hanno parlato con i tifosi, ma io ho detto a tutti di stare tranquilli, non è successo niente. E comunque ripeto: io lascio, non ho più soldi. Cosa faccio, vado a fare rapine o a spacciare per mantenere il Lecco? Non ho mai fatto quelle cose, e non le faccio ora. Do il Lecco in mano ai lecchesi, al massimo posso rimanere a metà con qualcuno".


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