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Pantaleo Corvino: “Buffon? Lo aspetto a Lecce. Ovunque simbolo del calcio italiano”

di Gianluigi Longari

Intervista esclusiva da parte di TuttoSport, al direttore Pantaleo Corvino, che giorno e notte si dedica al mercato del suo Lecce. Un’intervista piena di racconti, curiosità retroscena e aneddoti. Ma prima di soffermarsi su quelle che ancora oggi vengono definite sue “eccellenti scoperte” il dirigente giallorosso apre il capitolo Buffon, e su domanda esplicita “è più preoccupato o contento di ritrovare l’ex Juventus in serie B con il Parma” risponde così: “L’unica cosa che mi viene in mente pensando a Gigi mi riporta indietro nel tempo. Ma è come se fosse ancora oggi e fatemela raccontare. Ho avuto tre maestri: uno vicino di casa, Mimmo Cataldo. Uno a metà strada, Piero Aggradi e l’altro lontano da casa Ricky Sogliano. Ognuno bravo a suo modo e con le proprie qualità. Il più avanguardista eri Ricky. A volte partivo e facevo 1200 km per andare a trovarlo a Varese. E imparare. Perché prima i direttori, oltre a partire dal basso, frequentavano anche le “botteghe”. Mentre adesso direttori sportivi e direttori generali nascono come funghi. L’ospitalità di Sogliano era unica. Ricordo come se fosse oggi. Mi chiamò prima del ritiro estivo per avere a Parma un giovane portiere , Alessando Leopizzi, allora campione d’Italia con me a Casarano. Mi disse che lo tesserava perché convinto che Bucci e Nista gli avrebbero potuto creare problemi poiché aveva in mente di fare qualcosa contro ogni logica. “Caro Pantaleo quest’anno vedrai debuttare un diciassettenne. Ricordati che sarà il portiere più forte di tutti i tempi”. Mi disse così anche quando era a Venezia con Bobo Vieri. E non solo.. Ci prese pure quella volta. Gigi lo aspetto a Lecce, in serie B. In tutte le piazze sarà ambasciatore e simbolo del calcio italiano e mi darà ancora una volta la maglia per mio nipote, suo grandissimo tifoso.


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