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Hellas, Setti: "In eredità stadio e centro sportivo. Mantova? No conflitti"

di Luca Bargellini

Fra calcio e vita privata Maurizio Setti, presidente dell'Hellas Verona, si è raccontato a La Gazzetta dello Sport. Ecco uno stralcio delle sue parole: "Le critiche della tifoseria del Verona circa un eccesso di deleghe da parte mia? Io speravo di essere un presidente anonimo, quando ho preso il Verona ho seguito la mia passione, non i proclami o la pubblicità. Io scelgo gli uomini perché funzioni il progetto, non per farmi bello con la gente. I presidenti passano, l’Hellas resta. Quando un giorno non ci sarò più, il Verona avrà un patrimonio più solido, uno stadio e un centro sportivo. Il Mantova? Non è in conflitto con il Verona. La mia idea è un club dove crescere talenti funzionali all’Hellas. Piuttosto che prestarli in giro senza certezze, i potenziali talenti curiamoli noi. Grosso? Ha una testa superiore, è determinato, ora so perché è diventato campione del mondo. Ho conosciuto prima Luca (Toni), poi Fabio. Caratteri diversi ma stessa determinazione: ripeto, ora so perché hanno vinto un Mondiale. Grosso crede in quello che fa e non ha paura di pagare gli errori. Ma è anche pronto a cambiare per i suoi progetti. È giovane e si vede da come crede nei giovani".


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