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Tudor si presenta: "In pochi non verrebbero alla Lazio... Qui perché c'è un progetto"

di Raimondo De Magistris

Perché ha accettato la Lazio? Come giocherà dal punto di vista tattico? Sono due delle domande poste in conferenza stampa a Igor Tudor, nuovo allenatore della Lazio presentato quest'oggi nella sala stampa di Formello. Queste le sue risposte: "La Lazio è una squadra importante, pochi allenatori al mondo non verrebbero alla Lazio... Non ci sono giustificazioni, si accetta perché è la Lazio. Poi qui gli allenatori sono importanti, qui davvero si costruisce un progetto col tecnico. Puoi venire, puoi lavorare bene, ci sono le strutture e c'è l'appoggio. Sulla tattica lo vedremo in corso, bisogna vedere e valutare in corso. Un allenatore prende sempre allenatori adatti al suo modo di giocare, col club faremo in fretta delle valutazioni e in estate magari aggiusteremo qualcosa. Ma prima c'è da fare bene questi due mesi, c'è la Coppa Italia. Si gioca per il risultato che è la cosa più importante di tutte".

Lei si sente un sergente di ferro?
"No, è una brutta descrizione. Si deve essere tutto. Un po' di bastone, un po' di carota. Sono qui da quattro giorni e non ho dovuto alzare la voce una volta. I ragazzi sono disponibili. In Italia c'è una grande cultura del lavoro e qui lavorare è più facile. Poi è chiaro che a volte bisogna stimolare, bisogna stare sul pezzo perché magari qualcuno si accontenta. Poi fuori possono chiedere di tutto. Gliel'ho detto: 'Possono chiedermi tutto tranne i soldi'".

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