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TMW - Inter, Inzaghi per ora non rischia. Ma il club si guarda attorno: Thiago Motta profilo gradito

di Ivan Cardia

Bayern Monaco dopo Lazio e Milan. Non c'è due senza tre, in casa Inter era difficile aspettarsi un avvio di stagione così in salita. Sotto i riflettori, le scelte di Simone Inzaghi, molto criticato dai tifosi, che sui social e non solo hanno già espresso verdetti - sin troppo - definitivi. Ieri, di fronte alla corazzata di Nagelsmann, è stata la serata prima del coraggio e poi della confusione: cinque novità nella formazione iniziale sono un bel messaggio, quattro cambi in un colpo solo a venti minuti dalla fine, a partita ormai compromessa, il segnale della resa. Onana, all'esordio nella gara più importante della stagione, non ha deluso, ma col Torino tornerà a sedersi in panchina. Barella è rimasto in panchina per novanta minuti, col cambio in canna ma mai effettuato come equivalente della spugna gettata sul ring per manifesta superiorità dell'avversario. E il dubbio, lecito ma fugato subito dallo stesso tecnico, che sotto la cenere covi qualcos'altro.

Col Torino servono risposte. Agli scricchiolii social non corrispondono scossoni in vista nei programmi della dirigenza, per quel che filtra allo stato attuale. Inzaghi ha rinnovato da poco il suo contratto, ha la fiducia dei vertici e un ottimo rapporto col presidente Zhang. In una stagione pazza come questa, del resto, non vi è neanche molto tempo per fermarsi a riflettere: nel giro di otto giorni i nerazzurri affronteranno Toro, Plzen e Udinese, prima della sosta che svuoterà di giocatori la Pinetina. Ecco, senza caricarla di eccessive pressioni, la gara contro i granata di Juric sarà importante per le risposte che tutti si aspettano dall'Inter e da Inzaghi. Non è un big match, ma il Toro in questo momento precede in classifica i nerazzurri e ha l'intensità che finora Handanovic&Co hanno dimostrato di patire. Sarà peraltro la prima partita in cui i nerazzurri, fin qui sballottati tra serate di gala (Lazio, derby, Bayern) e sfide contro formazioni in lotta per la salvezza (Lecce, Spezia, Cremonese), affronteranno un avversario "normale".

E il piano B? Detto che Inzaghi non è da considerarsi in bilico e che il Torino sarà un passaggio delicato, in viale della Liberazione, come in qualsiasi altra grande società, si scruta l'orizzonte e si studiano piani alternativi. Che ai vertici nerazzurri piaccia (anche molto) Roberto De Zerbi, già accostato in passato a quella panchina, non è affatto un mistero. Tra le idee attuali, una delle piste più gradite porterebbe a Thiago Motta, al momento in corsa con Claudio Ranieri per la panchina del Bologna. L'ex centrocampista conosce molto bene l'ambiente, avendo giocato per anni anche nel PSG sa cosa significhi reggere le pressioni, con lo Spezia ha ottenuto nella scorsa stagione una salvezza nient'affatto scontata. In caso di rivoluzione, sarebbe un profilo gradito, anche se al momento non si può andare oltre: Inzaghi c'è e rimettere in corsa l'Inter è compito suo.


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