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TMW - Agnelli: "Lo stadio a 41mila posti? Non ci siamo mai pentiti"

di Marco Frattino
Fonte: Da Milano, Thomas Rolfi

Andrea Agnelli, presidente della Juventus, ha parlato dal palco della sala executive di San Siro. Il numero uno bianconero ha paragonato, tra le altre cose, il campionato italiano a quelli stranieri.

Cosa separa l'Italia dalle altre big d'Europa? "Innanzitutto bisogna fare i complimenti alla crescita della Premier, che parte da lontano. Hanno la fortuna di aver avuto due vantaggi: far parte del Commonwealth e la lingua. Una lingua riconosciuta in tutto il mondo, quindi quando si parla di calcio inglese è immediatamente riconoscibile in tutto il mondo. Per un ventennio hanno avuto un amministratore delegato in grado di far crescere il calcio, come dimostrano i diritti tv. Se pensiamo la distribuzione, passiamo dalla promozione gratuita per cogliere i frutti in un secondo momento. Ora i diritti internazionali hanno superato quelli domestici. Tra i diritti domestici non c'è grande differenza tra i grandi campionati europei, ma c'è nei diritti internazionali. Bisogna crescere a livello internazionale, il prodotto lo conosciamo. E' venduto in un suo contenitore, che sono gli stadi. Torniamo a una problematica che in Italia conosciamo bene. In Inghilterra vedo sempre stadi impeccabili, lo spettatore vuol vedere che lo stadio è pieno e i servizi siano eccellenti. Così torniamo alla domanda iniziale, se sono in uno stadio non eccezionale la resa non è quella attesa. A Torino siamo stati criticati per aver fatto uno stadio da 41mila posti, ma non ci siamo mai pentiti", ha detto.


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