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Stadi con capienza ridotta, dall'Assemblea di A anche voci fuori dal coro: ADL voleva fermare tutto

di Tommaso Bonan

Davanti all'ipotesi che il governo fermasse il campionato - sottolinea Il Messaggero - un buon numero di club fra cui Milan, Inter e Juventus si sono presentati alla riunione dei club di A con uno spirito collaborativo. Un solo pensiero: fornire un segnale di apertura prima che fosse la politica a vietare l'accesso al pubblico negli impianti. Come? Ridurre la capienza a cinquemila spettatori nelle due giornate di campionato dei weekend 15/16 e 22/23 gennaio. Tutti d'accordo anche nel dire che dal 6 febbraio, quando riprenderà il campionato dopo la sosta del 29/30 gennaio, si tornerà alla normalità. Almeno quello è l'obiettivo perché tutto si valuterà in base ai contagi.

Retroscena. Così se nell'assemblea andata in scena venerdì 7 gennaio, qualche voce fuori dal coro c'era stata (vedi Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, che avrebbe fermato tutto e c'era chi nutriva sospetti sul fatto di voler recuperare i propri indisponibili), ieri i 20 club hanno considerato tutti i rischi. Da qui la scelta di dare un segnale ben preciso (sono in tanti, però, a credere che il governo chieda lo stop per motivi politico-demagogici e non scientifici).


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