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Spalletti: "Vogliamo essere tutti Koulibaly. È come Sensini, rispettato senza neanche parlare"

di Giacomo Iacobellis

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha sottolineato così l'importanza di Kalidou Koulibaly nello spogliatoio azzurro: "L'abbiamo già detto più volte, diventa difficile avere ancora parole, servono esempi. Questa settimana è andato in scivolata e gli si è incastrato un piede: è rimasto col ginocchio sotto, ha sentito male, è rimasto a terra, si è fermato l'allenamento e in un attimo c'erano anche i magazzinieri intorno a lui, tutti in attesa della sua reazione. È uscito 3 minuti, tutti guardavano e non giocavano per vedere come si sentiva lui. Non mi interessa sapere se Diego è stato il più grande o meno, mi interessa sapere quello che ha lasciato dopo. Non lo dico io, è quello che provano tutti ciò che significa l'importanza del soggetto in un gruppo. Vogliamo essere tutti Koulibaly, è una persona straordinaria e io ne ho avute... Sono stato fortunato ma la fortuna con me non ha finito il suo lavoro. Nestor Sensini è un calciatore così: entrava nello spogliatoio e tutti lo salutavano, aveva un grande rispetto, senza che neanche parlasse. Era il rispetto che s'è guadagnato con la sua carriera", le sue parole nella conferenza stampa alla vigilia della gara contro l'Inter.

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