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Salernitana, non chiamatelo scontro diretto. Ma battere la Juve può valere mezza salvezza

di Luca Esposito

"Se guardiamo la classifica si può parlare di scontro diretto, ma credo che Allegri abbia parlato così in modo strategico". Parole e musica del tecnico Davide Nicola che, in conferenza stampa, ha invitato tutto l'ambiente a non sottovalutare assolutamente la partita in programma questa sera contro la Juventus. Avversario reduce da una serie di risultati negativi, psicologicamente abbattuto dopo la clamorosa penalizzazione di 15 punti ma comunque di gran lunga superiore sul piano tecnico. Tuttavia la gara d'andata, al netto di polemiche talvolta anche eccessive (ok il gol di Milik, ma alla Salernitana manca un rigore su Piatek oltre ai dubbi sul penalty concesso ai bianconeri che valse il 2-2), ha detto che i granata possono mettere in difficoltà chiunque, a patto che si giochi a ritmi alti e che la squadra non assuma un atteggiamento del tutto rinunciatario come accaduto con il Milan il 4 gennaio o a Firenze prima della sosta. La formazione è praticamente fatta. Senza titolari come Gyomber, Maggiore, Mazzocchi e Fazio i campani scenderanno in campo con un 4-4-2 camaleontico al massimo e che può trasformarsi in 4-3-3, 4-5-1 e 4-3-2-1 a seconda dei momenti e mantenendo gli stessi interpreti. Sarà la gara di Nicolussi Caviglia, uno dei colpi del mercato di gennaio che potrebbe tornare alla Juventus in estate se la società piemontese eserciterà il diritto di riscatto per una cifra di circa 10 milioni di euro. A Salerno è partito benissimo: gol a Bergamo, voti alti con Torino e Lecce e una maglia da titolare oggi a scapito di Bohinen. Inevitabilmente sarà osservato speciale. Sugli spalti sarà festa: 30mila spettatori presenti, di cui 5000 almeno di fede bianconera.


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