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Salernitana, il retroscena: altro no ad un paio d'offerte nella notte di venerdì

di Luca Esposito
Claudio Lotito

Claudio Lotito continua a dire di no. Nonostante oggi scada il termine ultimo per consegnare una documentazione valida e convincere la Federazione ad iscrivere la Salernitana, il patron gioca al rialzo e sbatte la porta in faccia ai suoi interlocutori. In attesa di capire come mai Marco Mezzaroma si sia chiuso nel silenzio senza prendere una posizione ufficiale, risultano contatti nella notte tra giovedì e venerdì con almeno un paio di imprenditori. Su tutti il solito Andrea Radrizzani, disposto ad alzare l'offerta economica in presenza di due condizioni: possibilità di subentrare prima della partenza per il ritiro e pagamento di una parte della cifra a fine stagione, soprattutto in caso di raggiungimento della salvezza. Inizialmente Lotito sembrava quasi tentato, poi il no definitivo che ha irrigidito il patron del Leeds che, a questo punto, non sembra più interessato alla Salernitana. Anche perchè la documentazione del trust è sprovvista della perizia esterna che il presidente Gabriele Gravina aveva perentoriamente richiesto per accelerare le pratiche. Si tira indietro anche il fondo arabo, capeggiato da un paio di imprenditori italiani che fungono da tramite. Non ha convinto la volontà di pagare a rate, tesi stavolta condivisa anche dai legali della Federazione che si interfacciano ogni giorno con la Salernitana.

E così ci si è ridotti all'ultimo giorno, con la speranza che vengano rispettati tutti i paletti. Altrimenti sarà un'altra settimana di fuoco per una tifoseria che sta preparando, sotto traccia, una contestazione molto forte anche nei confronti della stessa Federazione e della politica salernitana che ha vissuto la vicenda in modo ritenuto troppo distaccato. Intanto l'iscrizione resta a rischio, ma la FIGC ha lasciato più di una porta aperta pur con un Benevento alla finestra e fortemente interessato al ripescaggio. Il prezzo della Salernitana dovrebbe oscillare tra i 50 e i 55 milioni, ma il club va obbligatoriamente venduto entro dicembre e, con un fondo cassa limitato per fare il mercato, c'è il rischio concreto di non avere offerte se la classifica dovesse essere deficitaria. Con un ribaltone societario rischierebbero anche il direttore sportivo Angelo Fabiani e il tecnico Fabrizio Castori che, invano, attende una convocazione a Roma per iniziare a parlare di mercato. E tutti i calciatori della rosa sono cedibili.


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