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Salernitana, col Cagliari è già decisiva. In 17mila per conquistare la prima vittoria

di Luca Esposito

E alla fine il grande giorno è arrivato. Sarà pur vero che parlare di partita decisiva alla nona giornata può sembrare azzardato, ma il calendario futuro della Salernitana non ammette altro risultato che la vittoria oggi pomeriggio contro il Cagliari. Sarebbe l'unico modo per restituire serenità a una tifoseria che, in settimana, ha manifestato una certa insofferenza per l'atteggiamento dei calciatori, per i risultati pregressi e per alcune scelte di mercato che ad oggi non stanno dando grossi risultati al netto degli errori di Paulo Sousa che probabilmente non ha valorizzato in pieno una rosa che non può valere tre punti e che è buona parte composta da chi è reduce da un girone di ritorno straordinario.

Sarà l'esordio in panchina di Pippo Inzaghi, uno che col Cagliari ha una sorta di conto aperto dal momento che qualche anno fa la vittoria contestata dei Sardi a Benevento comportò, di fatto, la retrocessione dei giallorossi. Il trainer granata ha fatto un appello proprio ai tifosi chiedendo che lo stadio possa essere il fattore decisivo per arrivare alla vittoria e per far tremare le gambe a un avversario ultima in classifica, ma galvanizzato dalle parole del tecnico Ranieri. Sugli spalti saranno in 17.000 numeri non pienamente all'altezza di una piazza che, sempre contro il Cagliari, due anni fa faceva registrare numeri da Champions. Il caro biglietti, l'assenza di iniziative e, non ultima, la scelta del club di istituire una Black List per chi non rispetta il posto a sedere rappresentano argomenti validi per giustificare questo progressivo calo di presenza in uno stadio che per la Salernitana deve essere necessariamente un fortino.

Quanto all'aspetto tecnico, i padroni di casa dovrebbero partire con un 4-3-3 alternando sprazzi di calcio propositivo a quella praticità che Inzaghi invoca sin dalla sua prima conferenza stampa. Quasi certamente troveranno spazio dal primo minuto Mazzocchi, Gyomber, Candreva, Dia, Kastanos e Coulibaly, base principale dell'ossatura riconfermata in toto da Iervolino la scorsa estate. Dubbio tra i pali, con ballottaggio tra Ochoa e Costil, restano a casa per scelta tecnica Botheim e Bronn destinati ad altri lidi a gennaio. Non rientra nell'elenco dei convocati nemmeno Simy che, però, sta convincendo lo staff tecnico e potrebbe essere presto inserito in lista e candidarsi per una maglia da titolare o a Genova, in campionato, o contro la Sampdoria in Coppa Italia prima del derby.


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