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Roma, Zaniolo: "Ho pianto tanto, non parlavo e pensavo di mollare. Ora ho più voglia di prima"

di Pierpaolo Matrone

Nicolò, come stai? "Dopo la vittoria del derby e l'ok del professore Fink ancora meglio". E' un gladiatore Nicolò Zaniolo, uno che quando si ferma è sempre pronto a ripartire. Ai taccuini di SportWeek racconta il suo calvario e si proietta al futuro: "Ho passato l'intero inverno in tribuna sperando, ogni domenica, che il mister si girasse e mi chiamasse, sebbene fosse impossibile. Quando mi sono rotto il crociato la seconda volta, ho pianto veramente tanto. Chiuso in casa per una settimana, ho spento il telefono, non riuscivo più a parlare, né a sorridere. ho pensato di mollare. Vedevo i ragazzi camminare. volevo essere come loro. Io per tre mesi mi tiravo su con le stampelle. Poi grazie ai miei e agli amici, sono arrivato a oggi con più voglia di prima".

Ora c'è Mou. A Roma nel frattempo è arrivato José Mourinho. "Siamo gasati - prosegue il centrocampista giallorosso - non vediamo l’ora di dimostrargli quanto valiamo. È un grande allenatore, ha vinto tanto. Per me è un onore essere allenato da lui. Non vedo l’ora. Tifosi? È come se avessi giocato ogni domenica e fatto ogni volta... doppietta. La gente qua è incredibile. C'è un tifoso, Lorenzo, che mi scrive tutti i giorni e tiene il conto della riabilitazione: siamo 2400 giorni e qualcosa".


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