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Roma, il mercato della coerenza

di Dario Marchetti

Chiuso il mercato, la Roma può definitivamente pensare al campionato che oggi propone la trasferta a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Tra i convocati figurano i tre nuovi innesti: Ibanez, Villar e Carles Perez. Il filo conduttore degli acquisti giallorossi è dato dall’età. Tutti del 98' con 22 anni da compiere da qui a poco. Non un caso, ma una precisa strategia come già annunciato dallo stesso diesse nel giorno del suo insediamento. Un progetto giovani accompagnato da alcuni senatori come Dzeko, Smalling e Kolarov.
LINEA - Dunque la Roma, in un mercato complicato come quello di gennaio e spesso definito delle opportunità o delle idee, riesce a mantenere una certa coerenza con la linea manageriale della società lanciata a inizio stagione. Lo ha spiegato anche ieri Fonseca in conferenza stampa. “Avevamo due strade: prendere dei giocatori pronti oppure puntare sui giovani” ha detto il portoghese. I giallorossi hanno intrapreso la seconda via anche visto il budget non elevato a disposizione. Una strategia opposta a quella dell’Inter che vuole vincere subito puntando su giocatori come Young, Moses ed Eriksen, mentre per la Roma si tratta più di costruire e gettare le fondamenta per il futuro. In tal senso la società capitolina è stata ferma nelle sue decisioni acquistando tutti i calciatori a titolo definitivo per evitare che possano solamente sbocciare con Fonseca per poi fare le fortune di altri club. L’esempio migliore è dato da Carles Perez con il Barcellona alla fine costretto a rinunciare al diritto di riacquisto e mantenendo solo una prelazione in caso di futura vendita da parte della Roma. Dunque un mercato, quello giallorosso, fatto non per riempire gli spazi lasciati dagli infortuni di Zaniolo e Diawara con giocatori spendibili nell’immediato e poco futuribili, ma esattamente il contrario. Fonseca ha dato un’identità alla squadra, di conseguenza non c’è la fretta di dover inserire subito i nuovi. La titolarità sarà graduale perché il portoghese lo ha spiegato anche ieri con il caso Florenzi: “Non posso garantire a nessuno di giocare sempre”.


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