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Roma, Bergamo l’eccezione. E con la Juve è già emergenza

di Dario Marchetti

Si dice che una rondine non faccia primavera, lo sa bene la Roma che dopo aver vinto 4-1 a Bergamo contro l’Atalanta prima di Natale pensava di aver superato quel limite che negli ultimi anni ha spesso frenato i giallorossi negli scontri diretti. Invece il verdetto di ieri di San Siro conferma, per l’ennesima volta, come la squadra di Mourinho stia ereditando i difetti del passato. Il 3-1 del Milan fa sì che la Roma fino a questo momento abbia conquistato solo sette punti sui 24 a disposizione nei big match. Troppo pochi per pensare di poter arrivare all’ambito quarto posto che a fine stagione significherebbe Champions League. Il trend sta ricalcando quello dello scorso anno: su 12 scontri diretti la Roma ne ha vinto uno, facendo appena 7 punti su 36. Un bottino che unito al resto del rendimento giallorosso è valso appena il settimo posto.

Ora neanche tre giorni e la Roma sarà di nuovo in campo e questa volta all’Olimpico arriverà la Juventus. I problemi per Mourinho, però, sono già tanti. Le espulsioni di Mancini e Karsdorp, aprono l’emergenza in casa Roma. Incrociando le dita con il crescere dei casi di Covid, qualora fossero confermati solo loro, quelli già descritti sarebbero 2 assenze molto importanti. Soprattutto quella a destra di Karsdorp che non ha un vice naturale. Maitland-Niles dovrebbe sì sbarcare oggi, ma avrebbe sulle gambe appena un allenamento prima della Juve. Troppo poco per pensarlo in campo. Inoltre ha smaltito recentemente il Covid e anche atleticamente non sarebbe al top. Tante, insomma, le gatte da pelare per lo Special One che intanto sperava in un ritorno a San Siro un po’ più dolce.


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