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Pellegrini ‘maschera’ i problemi e si prende la Roma: ai giallorossi ha regalato 9 punti

di Dario Marchetti

“Siamo una famiglia”, tre parole pronunciate da Lorenzo Pellegrini che possono sembrare banali e di rito, ma che in realtà non lo sono affatto. Di acqua sotto i ponti, infatti, nell’ultima settimana ne è passata a Roma. La sconfitta con il Bodo/Glimt ha minato molte delle certezze che Mourinho aveva costruito nelle prime giornate del campionato e creato qualche tensione per i calciatori finiti poi in tribuna col Napoli e non convocati in Sardegna. Il capitano della Roma, però, tira fuori ancora una volta dai guai la sua squadra e parla di gruppo unito in un momento in cui la squadra capitolina tutto sembrava fuorché remare nella stessa direzione. In realtà i giallorossi si scoprono più forti del previsto e il primo a cambiare la partita è un ragazzino del 2003, Felix Afena-Gyan, entrato al posto di Vina nella ripresa per aumentare il peso offensivo della squadra. L’impatto è stato incredibile, ma a suggellare la vittoria è stato Lorenzo Pellegrini su calcio di punizione, un fondamentale non proprio caro al sette giallorosso che ne post partita trova anche la forza di scherzarci. Da inizio campionato, però, sono già 8 i gol segnati, di cui cinque in A e 3 in Conference League. Quelli in campionato, tra l’altro sono valsi 9 punti dei 19 conquistati fin qui (quasi il 50%), segnando gol pesanti con Salernitana, Empoli e Cagliari. Un rendimento incredibile e che lo porta a sole quattro reti dal suo record di reti stagionali (11) risalente all’annata passata. Il rinnovo fino al 2026, inoltre, ha reso Lorenzo ancora più consapevole e sta continuando a mascherare le lacune che la Roma ancora palesa. Dai mancati gol di Zaniolo e Abraham alle prestazioni sottotono di Mkhitaryan: quasi tutto nascosto dalle partite di chi la fascia da capitano sta provando a onorarla sulle orme di Totti e De Rossi.


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