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Non solo l'Europeo a rischio per Tonali e Zaniolo. L'eventuale squalifica applicata anche all'estero

di Tommaso Maschio

“È terminata la settimana di Nicolò Fagioli, da oggi comincia quella di Sandro Tonali. Sette giorni, o poco di più, per mettere un punto sull’indagine della magistratura ordinaria e di conseguenza dare corpo ai riscontri della procura della Federcalcio attorno a quelle che sembrano le due principali figure dello scandalo scommesse”.

Inizia così l’articolo d’apertura del Corriere dello Sport in cui si fa un punto sulle possibile pene dei giocatori finiti al centro del mirino dell’inchiesta sulle scommesse che ha colpito il calcio italiano nei giorni scorsi che poi continua: “Al netto di come finirà questa triste storia, c’è già una certezza: Fagioli, Tonali e Zaniolo, azzurri designati, in caso di colpevolezza salterebbero Euro 2024 e le successive qualificazioni ai Mondiali del 2026. - si legge ancora sul quotidiano - Neppure coi patteggiamenti farebbero in tempo a rientrare per l’appuntamento di metà giugno in Germania. Se poi andassero a processo, l’iter dal primo grado (tribunale federale) al terzo (Collegio di Garanzia presso il Coni) durerebbe tra i 4 e i 5 mesi. E dunque, ipotizzando un’apertura delle aule di giustizia a gennaio 2024, arriveremmo a una sentenza definitiva non prima di maggio/giugno”.

Rischio estensione all'estero - “Possiamo quindi già parlare di Eurosentenza ancor prima che i fatti finiscano sotto la lente d’ingrandimento dei giudici. Anche per una seconda ragione che riguarda i campionati esteri: se vieni squalificato in Italia, paghi anche oltre confine. È quanto accaduto ad esempio a Fabio Paratici. Dopo il secondo grado endofederale, la Corte d’Appello della Federcalcio, le sentenze sono considerate esecutive in ambito Uefa e Fifa. Serve soltanto una comunicazione, che di solito avviene piuttosto rapidamente, per fare in modo che Nyon e Zurigo siano informate da Roma. E a quel punto un tesserato è bandito a tempo da ogni federazione”.


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